Vedere una serie come High Score è quindi lo spunto utile, per tutti quegli appassionati geek di qualsiasi età che resistono alle mode e al tempo, ma che amano profondamente il settore del gioco e della videoludica odierna. Un settore che nel corso degli ultimi anni è cresciuto e si è sviluppato in modo esponenziale e orizzontale, sfruttando anche la possibilità di giocare in modalità online, con funzioni di multiplayer e simili. Non è un caso se oggi ci troviamo a dover recensire prodotti ibridi come la Nintendo Switch, console che può essere giocata comodamente da casa o in giro, avendo sviluppato la tecnologia dei dispositivi mobili. Del resto il successo del gioco online è palese e visibile agli occhi di tutti. Si pensi ad esempio ai giochi slot a Leovegas.it dove è possibile accedere facilmente dal proprio smartphone, tablet o laptop, che stanno ottenendo buoni riscontri in termini di pubblico e di utenti attivi.
Una cavalcata che comincia proprio in quegli anni settanta mitici della Silicon Valley, zona che diede i suoi natali a talenti come Steve Jobs e Stephen Wozniak. In pratica alcuni dei protagonisti di quella che venne poi definita la rivoluzione digitale che ancora oggi stiamo vivendo e attraversando. Si parla di must assoluti come la Atari, ma anche di prodotti come Commodore o Nintendo, che ancora oggi potete trovare nel reparto console, dove rivaleggia con colossi quali Sony e Microsoft. Pensare che i primi simulatori di gioco era tutt’altro che appetibili per il grande pubblico.
Eppure il cammino da DooM fino ad Adventure, passando per Arkanoid e Super Mario Bros, ha consentito ai giochi di categoria arcade di creare un filone redditizio e capace di resistere allo scorrere del tempo. Il valore di High Score non è però legato esclusivamente all’aspetto nostalgico e a quella che Simon Reynolds definisce Retromania, bensì getta le basi per un dialogo tra diverse generazioni di amanti e di estimatori di videogames. I videogames classici del decennio d’oro anni ottanta, sfociato infine nel perfezionamento degli anni novanta e nel manierismo degli anni zero, è solo la punta dell’iceberg per un settore che di anno in anno è cresciuto e si è perfezionato fino ad arrivare all’era delle app di gioco per smartphone e tablet.