Anche l’unica trattoria, infatti, ha chiuso i battenti per sempre. Uno dei luoghi che era visto dai pochi cittadini come centro di aggregazione, punto dove prendere anche un caffè, ha chiuso le porte. I due proprietari, marito e moglie, sono rimasti però nel piccolo borgo rurale, a pochi chilometri dalla miniera di Pasquasia, dove si possono vedere gli asini fra le colline verdi. Loro se ne stanno d’estate con le sedie fuori nella loro abitazione dietro il ristorante, affacciandosi nella piazza che quest’anno non ha visto neanche celebrarsi la festa della Madonna, occasione di festa per tutta la frazione.
“Non abbiamo riaperto dopo il Covid – dice il proprietario accanto alla moglie – il ristorante è rimasto chiuso, noi siamo pure anziani, quindi abbiamo deciso così”. Così, anche per un caffè al bar, adesso, la soluzione per i cittadini del borgo, in maggioranza anziani, è fare 20 minuti di strada e raggiungere Enna, oppure fare altrettanta strada e raggiungere la vicina Caltanissetta. In molti però, anche solo per una passeggiata in un paesaggio bucolico, scelgono ancora di fare un salto nel piccolo borgo, in passato anche set cinematografico e televisivo per uno sceneggiato sulla vita di Andrea Camilleri e per molti luogo affascinante al tramonto per le foto delle nozze.
Contrapposto alla vita frenetica delle grandi città, quel piccolo appezzamento di terra in collina che mantiene vivo il legame con la natura è scelto da molti per la sua tranquillità. Dopo la chiusura della caserma, della scuola e degli uffici, il tempo si è fermato a Borgo Cascino. Ma se “Al caminetto” – così si chiamava il ristorante – si è spento il fuoco dei fornelli, una speranza la lasciano accesa gli stessi ex proprietari: “Non è detto che non riaprirà – dicono – se lo vogliono mandare avanti i nostri figli, lo lasceremo a loro”.
by per Repubblica.it ALAN DAVID SCIFO