Proposte Filctem Cgil per ripresa industria tessile in provincia di Enna

Alfredo Schilirò

Il settore moda rappresenta in Italia il quarto settore per valore aggiunto industriale e secondo per manodopera, dando lavoro al 15% degli addetti manifatturieri. Nel nostro paese il settore tessile è costituito da 66000 aziende in grado di occupare circa 600.000 addetti.
In provincia di Enna, il tessile era il fiore all’occhiello – dichiara il Segretario della Filctem Cgil di Enna Alfredo Schilirò.
Dagli anni 70 agli anni 2000 il polo tessile di Valguarnera e di Gagliano occupavano circa 1000 lavoratori. Dal 1990 fino agli anni 2000, tuttavia, attraverso alcune leggi dello stato, sono nate nuove aziende, ma alcune di queste, attraverso fenomeni speculativi, una volta esauriti i contributi economici ricevuti, hanno dichiarato lo stato di crisi aziendale e il destino dei loro dipendenti è stato quello della cassa integrazione, della mobilità e del licenziamento per arrivare alla chiusura definitiva dell’azienda.
Oggi non esiste più il distretto del tessile ennese ma resistono piccole e medie aziende tessili che confezionano abiti per grandi marchi. Aziende che affrontano la competizione spietata di altri paesi extraeuropei, che lavorano in condizioni di difficoltà perché le vie di comunicazione sono fatiscenti. A queste criticità strutturali e persistenti si aggiunge oggi, la crisi dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.
In questo preoccupante contesto è necessaria – afferma Schilirò¬ – una ripresa produttiva che veda coinvolti le aziende, le associazioni di categoria, i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Occorre, innanzitutto, produrre in condizioni di sicurezza applicando i protocolli di sicurezza. E’ di vitale importanza, che in un settore come quello della moda, nel quale il costo del lavoro incide per oltre il 30% sui costi di produzione, per la salvaguardia della competitività delle produzioni italiane ,che il legislatore proceda ad una riduzione del cuneo fiscale. Un primo intervento in questa direzione già è stato attuato con la legge di bilancio 2020 ma occorre procedere nella medesima direzione a beneficio di tutti i lavoratori e delle aziende del settore. Si dovrebbero estendere gli ammortizzatori sociali e rafforzare l’indennità di cassa integrazione innalzando i massimali mensili.
Con la crisi in atto e con la nuova situazione dei mercati internazionali c’è il rischio concreto – conclude il Segretario Generale dei tessili della Cgil della provincia di Enna Alfredo Schilirò – che sopravviveranno solo le aziende di maggiori dimensioni. Pertanto bisogna mettere in campo nuove misure per stimolare, agevolare e sostenere con interventi concreti tutte le iniziative che vanno nella direzione di far crescere le imprese del settore tessile, anche attraverso accordi di rete, consorzi e creazione di nuovi distretti produttivi.