Centotrentadue sindaci denunciano rallentamento procedura Zone Franche Montane in Sicilia

I centotrentadue sindaci delle terre alte di Sicilia questa mattina hanno inviato una missiva indirizzata al presidente dell’ARS siciliana Gianfranco Micciché e al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e a tutti i deputati nazionali di Camera e Senato per ricordare loro che tantissimi siciliani aspettano l’approvazione della legge sull’istituzione delle Zone Franche Montane.

“Le terre alte della Sicilia, che rappresentiamo, attendono questa misura di politica economica, finalizzata alla fiscalità di sviluppo, da oltre duemila giorni – si legge nella lettera – riteniamo ingiustificato e dannoso per la nostra economia il rallentamento della procedura in itinere, poiché l’assunzione delle suddette determinazioni permetterebbero ai nostri operatori economici – quindi ai resilienti delle aree di montagna dell’isola – di guardare al futuro con fiducia. Chiediamo con decisione che il percorso venga definito entro la fine dell’anno corrente”.

Chiedono a gran voce che la legge al vaglio in Senato al momento venga approvata al più presto dai due rami del parlamento e per questo si vorrebbe un intervento deciso delle cariche politiche più importanti della politica siciliana per accelerare il processo.

“È opportuno sottolineare in questa sede – aggiungono – come l’autorizzazione dei due rami del Parlamento non potrà essere negata, sia perché la copertura finanziaria delle Zfm avviene con fondi della Regione Siciliana, sia per coerenza con la previsione degli Statuti delle altre Regioni a Statuto speciale. Tutti gli approfondimenti – se pur legittimi – al di fuori delle questioni predette costituirebbero una ingerenza politica da parte dello Stato ed una violazione delle prerogative attribuite al Parlamento siciliano”.

“La celerità della definizione dell’iter parlamentare – conclude la missiva – renderebbe disponibili, fin dal 1° gennaio 2021, le somme destinate dal Parlamento siciliano (300 mln di euro l’anno) in attesa che vengano individuate altre risorse per la messa a pieno regime della misura a cui sono interessati oltre 25 mila operatori economici e di conseguenza tutti i resilienti delle terre alte di Sicilia”.

«Le Zone Franche Montane in Sicilia sono una misura differenziata per realtà diversificate. – dicono dal comitato promotore delle ZFM – Lo Stato e la Regione Siciliana non possono considerare le terre alte dell’isola eguali ad altre realtà. Ai parlamentari nazionali chiediamo impegno e facciamo appello al loro senso di responsabilità che faccia uscire dalla fragilità i nostri paesi di montagna. È urgente ridare fiducia ai resilienti».

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redazione-vivienna