Enna. Consigliere Dario Cardaci ad Assessore regionale sanità Razza: “bravo, veramente bravo, ma senza coscienza”

Enna. L’ex candidato a primo cittadino nel comune capoluogo ed oggi Consigliere comunale, Dario Cardaci, a gamba tesa sulla situazione sanitaria all’ospedale di Enna in questa seconda fase covid, questa la nota, che riportiamo integralmente: “La situazione rischia davvero di diventare drammatica e se non vi si pone subito rimedio i danni che la nostra comunità potrebbe soffrire sarebbero incalcolabili. La questione verrà presto affrontata in Consiglio Comunale, dove si prospetta un’azione unitaria delle forze politiche in sinergia con l’Amministrazione, ma l’occasione sarà utile solo se alla fine verrà fuori una forte iniziativa diretta ad inchiodare alle proprie responsabilità chi ha trattato Enna come terra di nessuno. Mi riferisco in modo specifico all’Assessore Razza, che al posto di organizzare per tempo una struttura che potesse essere centro COVID ha lasciato che il tempo passasse senza prendere alcuna decisione, dimostrando nei fatti che Enna il suo centro COVID già l’aveva ed era l’Umberto I, la strada più facile e vergognosa. Ma questa Razza di Assessore ha usato lo stesso atteggiamento nelle altre Province o al solito due pesi e due misure a danno degli ennesi? Il risultato del colpevole ritardo anzi della scientifica pianificazione dell’Assessore è quello che attivare una struttura ad hoc come l’ex Ciss o convertire Leonforte o Piazza in ospedale COVID non siano più proponibili per motivi di tempo. Ormai è troppo tardi. Bisognava pensarci almeno 3/4 mesi fa. Il virus si sta diffondendo rapidamente e non c’è tempo per sistemare ex novo un intero reparto e meno che mai una Rianimazione dotata di apparecchi specifici, sala di monitoraggio con telecamere e altre apparecchiature di alta specializzazione.
I dati sul contagio sono impietosi ed allarmanti a cui si aggiunge la condizione del nostro ospedale che oggi, 3 Novembre sembra essere la seguente:
• Circa 10 ricoverati Covid in Malattie Infettive;
• Circa 8 ricoverati Covid in Pronto Soccorso;
• 1 ricoverato Covid in Rianimazione;
• Reparto Covid al 6 piano ancora da attrezzare ed organizzare;
• 6 posti di Rianimazione Covid al 6 piano solo sulla carta;
• 10 posti di Subintensiva Covid al 6 piano solo sulla carta.
• Ad oggi la Rianimazione ordinaria accoglie in locali separati (così come si era fatto a Marzo, Aprile ecc.) il paziente Covid e i pazienti non-Covid;
• In questo momento per i pazienti non-Covid sono disponibili solo 2 posti e sono entrambi occupati;
•I Rianimatori in forza all’Umberto I sono insufficienti a garantire i posti letto ordinari, i posti letto Covid al 6 piano nonché il regolare funzionamento di 3 sale operatorie, argomento sottovalutato da chi di dovere e chissà il perchè ;
• Insufficienti sono pure gli infermieri con formazione specifica in rianimazione;
• Ospedale misto significa anche che gli operatori sanitari tipo OSA si troverebbero ad entrare ed uscire da troppi reparti, causando l’ulteriore diffusione del virus
E bravo l’Assessore! oggi non resta che convertire l’intero Umberto I in ospedale Covid e spostare le chirurgie e le attività ambulatoriali su Piazza Armerina e Leonforte, questo perché il paziente critico Covid necessita di più professionalità che sono presenti solo su Enna, ma ciò non toglie che gli altri ospedali non possano occuparsi delle altre patologie, con gli ennesi costretti al pendolarismo. Bravo, veramente bravo, ma senza coscienza”.