Le scuole alla prese con il COVID

Le scuole alla prese con il COVID
di Massimo Greco

All’aumentare del contagio dell’infezione virale da Covid, aumentano inevitabilmente anche i casi nelle scuole in cui si svolge l’attività in presenza. In presenza di casi positivi confermati, le misure da adottare sono previste nel Rapporto dell’Istituto Superiore Sanità dello scorso agosto 2020 e, per per le scuole siciliane, in una specifica disposizione dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana che descrive nel dettaglio le modalità organizzative e le procedure attivate dalle ASP per la gestione dei casi COVID delle scuole.

Tre sono gli attori chiamati a collaborare nell’esercizio di distinte funzioni e connesse responsabilità per la ricostruzione dei contatti stretti avvenuti nelle 48 ore prima della comparsa dei sintomi e quelli avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi e l’indicazione di eventuali alunni/operatori scolastici con fragilità, fornendo altresì gli eventuali: la dirigenza scolastica, il referente scolastico per il COVID e il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP. Il Referente scolastico svolge un ruolo di interfaccia con il D.d.P. dell’ASP di riferimento, collaborando con lo stesso nell’attività di tracciamento dei contatti. La dirigenza scolastica effettua la sanificazione straordinaria della scuola se sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura, chiudendo le aree utilizzate dalla persona positiva fino al completamento della sanificazione.

Spetta al D.d.P. della ASP competente territorialmente di occuparsi dell’indagine epidemiologica volta ad espletare le attività di contact tracing (ricerca e gestione dei contatti). Per gli alunni ed il personale scolastico individuati come “contatti stretti” del caso confermato COVID, il D.d.P. provvede alla prescrizione della quarantena per i 14 giorni successivi all’ultima esposizione. Per agevolare le attività di contact tracing, il referente scolastico per COVID-19 fornisce l’elenco degli studenti della classe in cui si è verificato il caso confermato, l’elenco degli insegnati/educatori che hanno svolto l’attività di insegnamento all’interno della classe in cui si è verificato il caso confermato, gli elementi elenchi di operatori scolastici e/o alunni assenti.

Il tutto nel rispetto della privacy, atteso che il datore di lavoro è tenuto a comunicare l’identità del soggetto positivo solo al D.d.P. dell’ASP. Rispetto a quest’ultima avvertenza bisogna però differenziare il “soggetto” dal “fatto”, infatti solo il “soggetto” è protetto da privacy e non il “fatto” che, al contrario, dovrà essere gestito con prontezza e trasparenza per i noti riflessi sulla catena del contagio.