Manifestazione pro ospedale Ferro Branciforti Capra con i sindaci di Leonforte, Assoro e Nissoria

Il Comitato Pro Ospedale, per la salvaguardia del Ferro/Branciforti/Capra, ha aderito alla fiaccolata siciliana per denunciare le condizioni in cui versano i piccoli nosocomi insieme alle comunità di Partinico, Lipari, Giarre e altre. Sullo slargo dell’ospedale leonfortese una quarantina di manifestanti e tre sindaci, Barbera per Leonforte, Licciardo per Assoro e Glorioso per Nissoria, hanno accusato Musumeci per le mancate promesse di giugno. Il sindaco Barbera ha ribadito la disponibilità dell’F/B/C, dopo i vari ripensamenti dei mesi scorsi. “Ci siamo messi a disposizione” dice Barbera e abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere un potenziamento che ancora non c’è. La TAC non è arrivata, il personale medico manca e mancano i farmaci e da lunedì la radiologia non sarà più garantita H24. I piccoli ospedali servono a curare, ma la presenza nei giorni scorsi di casi Covid al P.S. inibisce molti malati o utenti bisognosi di cure e spaventati dalla possibilità di contagio in un ambiente non sicuro. La situazione attuale è grave e sarebbe stato necessario potenziare o specializzare gli ospedali. L’ospedale F/B/C accoglie varie comunità e il sindaco di Assoro ricordando la lettera inviata, ma poi ritirata all’Asp e all’Ars insinua il sospetto di chiusura per l’F/B/C a vantaggio di altre realtà. “Questa geopolitica penalizza i piccoli ospedali e Leonforte è l’emblema della sanità siciliana che non funziona” afferma Licciardo. 25 mila sono le persone che afferiscono al Ferro/Branciforti/Capra, lasciate senza risposta. Persone destinate all’Umberto I di Enna che però non può assorbire tutto l’entroterra siciliano. Il sindaco Glorioso sottoscrive quanto detto dai colleghi di Leonforte e Assoro e aggiunge che anche Agira e Gagliano si riversano sul Ferro/Branciforti/Capra. Questa mala gestione della sanità territoriale ha indotto a catalogare nell’area arancione la Sicilia. “Siamo Veramente arrabbiati” dice Glorioso e aggiunge che la colpa di questa classificazione è dei raccomandati messi nella sanità dalla politica. Questa è la situazione della nostra Regione e l’arancione è certamente inadeguato, per le innumerevoli mancanze sanitarie la Sicilia meritava il Rosso.

Gabriella Grasso


(foto repertorio)