Piazza Armerina. I pronostici di Cassandra

Vi hanno mai raccontato da piccoli la favola di Esopo “Al lupo! Al Lupo!”? Ve la racconto io:”In un villaggio viveva un pastorello che di notte doveva fare la guardia alle pecore di suo padre. Si annoiava e quindi, decise di fare uno scherzo. Mentre le altre persone dormivano egli cominciò a gridare: ”al lupo, al lupo! così tutti si svegliarono e accorsero per aiutarlo. Fece questo scherzo più volte, e tutti accorrevano. Fino a ché una notte, il lupo arrivò davvero ma in aiuto non accorse nessuno. Ora direte: ”E allora?”. E allora, ormai, da diversi anni si grida “al lupo, al lupo”, per la paventata chiusura del presidio ospedaliero di Piazza Armerina, la gente accorre in aiuto e il “pastorello” si prende beffa di loro. Quest’ultima settimana la città di Piazza Armerina, ha assistito all’ennesimo grido di “al lupo, al lupo”, sono accorsi, politici locali del territorio, regionali, consiglieri portatori sani e negativi, insomma chi più ne ha più ne metta. Ognuno per la loro parte, tanto da ottenere che tutto restasse com’è per non cambiare nulla, un pò come ciò che sosteneva Senofane, “mov’t fermu”. In ultima analisi, si sarebbe ottenuta la linea dell’Onorevole, “un’ospedale promiscuo al terzo piano dell’immobile, con annessa terapia intensiva”, unico ostacolo, l’arruolamento di personale sanitario. Ma giusto poco dopo dallo sperato risultato, ben accolto da tutta la città e non solo, la dirigenza dell’ASP con tecnici a seguito, si portano presso i luoghi del’ex CISS, per verificarne lo stato della struttura e deciderne “subitaneamente” il completamento della stessa con “annessa terapia intensiva e semi” per ospitare ben 500 (cinquecento) pazienti COVID-19. Domanda, e da dove verrebbe reperito il denaro per il completamento ed il personale da collocare per il buon funzionamento della struttura? Avete poca fede, basta chiedere e vi sarà dato: ”Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Poiché tutti coloro che chiedono riceveranno, tutti coloro che cercano troveranno, a tutti coloro che bussano verrà aperto. (Matteo 7, 7-11). Ed infatti, la parte politica che si sta occupando dell’apertura dell’ex CISS in collaborazione con l’azienda sanitaria Ennese, diciamo che abbia chiesto, e gli è stato dato, sì, ben sei milioni di euro (a mia memoria) per l’efficientamento della struttura, i lavori si suppone possano avere inizio quanto prima. Ed il personale? Bussate e vi sarà aperto, lo avevate già scordato? Bene, è di giorno 20 c.m. la comunicazione da parte del Presidente della Regione Sicilia, dell’Assessore alla Sanità e dell’Assessore all’Istruzione, che “concorsi per Anestesisti e rianimatori, Regione avvia procedure…”. Avete visto? Resta però elusa, la parte del versetto biblico in cui sta scritto: ”cercate e troverete”. Conosco diversi piazzesi che sono “cercatori di funghi”, ecco, ciò che troveranno da qui a poco i cittadini della città dei Mosaici, saranno proprio “fungiddhi, e d’ chiddhi grossi”… alcuni diranno: ”megghiu che nen’t”. Il piano “B”, messo in atto da parte dell’azienda ennese, di concerto con la politica che conta ma non sa contare, apponendo come scusa i subbugli cittadini ed amministrativi Piazzesi, criticità tecniche e non solo… dicevo, il piano “ B”, e cioè l’apertura della Terapia intensiva e Semintensiva all’ex CISS di Enna, non farà altro che portare alla chiusura definitiva del nosocomio della città dei mosaici, questa l’ipotesi. Adducendo infatti ai pochi numeri dei reparti ancora in vita, agonizzanti; adducendo alla scusa della impossibilità di reperire personale; adducendo a lavori per modificarne gli ambienti e di conseguenza il percorso organizzativo,“fattibili” ma chissà quando, i posti di terapia intensiva al Chiello, non vedrebbero mai la luce. Intanto però, fra una missiva e l’altra, i diversi sono accorsi in aiuto al pastorello, rassicurato gli animi dei più boriosi e brindato alla faccia di chi ci crede ancora. In molti, ipotizzano che questo piano “B”, che mira a colpire il lato “B” dei piazzesi, sia da tempo sulla scrivania dei “diversamente nominati” e che con la scusa della “nebbia del cervello” causata dal Covid, se ne sia solo accelerata l’attuazione. Sono ipotesi, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca… nel frattempo, altri presìdi ospedalieri, con la scusa “della fedeltà politica”, se vogliamo dirla alla Morra, “tirare fuori la lingua e leccare”, ottiene ciò che ha chiesto, bussando alla porta che gli è stata aperta, o meglio che sapeva che gli fosse stata aperta, e raccogliendo ciò che stava cercando. A questo punto Lubrano direbbe: ”la domanda sorge spontanea: ma davvero è solo un caso dettato dall’emergenza sanitaria il completamento dell’ex CISS? Oppure è stato tutto studiato, accolto, confermato e sottoscritto da accordi politici in itinere per il lungo e breve termine periodo politico addivenire? Intanto mi sa, questo mi è stato comunicato da Cassandra, che un bel pò di personale per l’ex CISS, potrebbe essere reperito dal Chiello, per i molti “oculati”, cosa andrebbe a svolgere il personale sanitario del Chiello se tutto avrà un accentramento diverso (ex CISS)? Ahh Cassandra, Cassandra… Sono stata chiarita?

Anna Zagara