Il comune di Aidone è ufficialmente in dissesto con setti voti della maggioranza consiliare

Aidone. Il comune di Aidone è ufficialmente in dissesto. Setti i voti della maggioranza consiliare che lo hanno approvato. La situazione debitoria, aggravata dagli interessi, sarebbe oggi di oltre 8 milioni di euro. Il sindaco Nuccio Chiarenza ha paragonato il comune di Aidone ad un malato grave che ha bisogno di una terapia chirurgica più cruenta, che è il dissesto, col solo fine comunque di garantire il futuro di Aidone. “Una procedura, il dissesto – ha detto Chiarenza- che crea una frattura tra la precedente amministrazione e l’amministrazione controllata garantendo però al comune in dissesto di ripartire libero da debiti”. Chiarenza ha ribattuto alle affermazioni diffuse dal gruppo di opposizione Per Aidone tra cui quella che il dissesto sarebbe stato confezionato ad hoc con fine “giustizialista”. Ha avuto parole dure per l’amministrazione Lacchiana, affermando che quest’ultimo, già nel 2014, denunciò un indebitamento di 7 milioni di euro ma di fatto non fece nulla per il risanamento. Anzi, a dire di Chiarenza, la gestione dell’ex sindaco si sarebbe caratterizzata per “spreco di danaro pubblico e una montagna di debiti”. Ha posto il quesito sui 5 milioni di euro (3 milioni derivanti dal mutuo salvadebiti, 1 milione e 600 mila euro provenienti dall’Eas, 200 mila euro derivanti dalla vendita dell’ex casa albergo) di cui ha beneficiato Lacchiana: che fine hanno fatto? Chiarenza ha rassicurato che non ci sarà nessuna conseguenza diretta, conseguente al dissesto, sulle tasse comunali “perché le nostre tasse – ha sostenuto- già dal 2014, sono arrivate ai livelli massimi consentiti dalla legge, né ci sarà un dimensionamento del personale in organico come conseguenza del contenimento della spesa pubblica”. Gli aspetti tecnici sono stati illustrati nelle relazioni dell’assessore al ramo Annamaria Raccuglia e della responsabile dell’Area finanziaria Moravia Delda. Alla votazione si è astenuta la consigliera comunale indipendente Carmela Minincleri, collegata in differita, che, nel suo documento, ha posto diversi quesiti sul perché l’amministrazione non abbia utilizzato, in 18 mesi, tutti gli strumenti legislativi a sua disposizione per evitare la dichiarazione di dissesto. Il gruppo di minoranza “Per Aidone” ha presentato pure un documento, col quale ha invitato il consiglio a non votare il dissesto. “Il consiglio – ha detto Ganci – può ancora decidere di cambiare strada e di seguire una strada virtuosa, come ci mostra l’operato del sindaco e dell’amministrazione precedente” sottolineando una serie di deficienze e incongruenze riguardo la proposta di dissesto. “Gli squilibri strutturali del bilancio – ha aggiunto fra l’altro Ganci – la cui analisi deve essere alla base del piano di riequilibrio o della dichiarazione di dissesto finanziario, non sono rappresentati in maniera chiara e mancano alcuni atti come la richiesta di ispezione del 3 luglio 2019 e la successiva relazione dell’ispettore regionale del 4 novembre 2011”. Per Aidone stigmatizza il comportamento dell’amministrazione che non ha voluto dare voce alle sollecitazioni del gruppo per affrontare la situazione economico-finanziaria ed evitare il dissesto. A conclusione, ha preso la parola il consigliere di maggioranza Flavio Rizzo, il quale ha avuto parole di fuoco nei confronti dell’opposizione. Ha parlato di politica di rigore attuata dall’amministrazione in questi 18 mesi, riuscendo a dare così un minimo segnale di cambiamento. Per Aidone, prima della votazione, ha lasciato l’aula.

Angela Rita Palermo