Volley. La pallavolo a Enna può rinascere con l’aiuto di tutti

Volley. La pallavolo a Enna può rinascere con l’aiuto di tutti.
E’ stato forse l’argomento principale discusso tra le 12 società sportive (anche quelle non affiliate Fipav) del territorio di Enna. Argomento questo che è stato condiviso sia con i candidati alla presidenza regionale Gambero e Di Giacomo, sia con i candidati territoriali Fipav Catania. Rivedere i territori soprattutto nella stesura dei calendari del settore giovanile, costretti spesse volte a dover giocare le partite fuori casa in orari che penalizzano le squadre che devono spostarsi per le destinazioni, quelle che ricadono nel perimetro della tangenziale di Catania per raggiungere le quali, per evitare il traffico, bisogna necessariamente partire almeno un ora prima del previsto. ”I ragazzi e le ragazze almeno fino all’under 16 è impensabile far iniziare le gare alle 16 nei giorni feriali, escono alle 14 da scuola, così come è impensabile giocare alle 19,30 per far ritorno a casa piuttosto tardi”. Ma si è parlato anche di arbitri associati, palestre e in particolare sul fatto che il territorio nelle ultime quattro stagioni si è impoverito non solo per il numero di società affiliate (attualmente solamente 8) ma di ragazzi iscritti nelle scuole di pallavolo (S3). L’allarme lanciato è quello che deve far riflettere: Enna rischia nei prossimi anni di diventare un territorio, al centro della Sicilia, che più di ogni altro dovrà fare i conti al ribasso causati dal Covid-19 soprattutto nel settore giovanile. Basti pensare che nel 2016, prima dell’accorpamento con il territorio di Catania contava 17/18 società affiliate attive, e un gran numero di bambini dai 6 ai 12 anni nel settore del (ex) mini volley oggi S3. Numeri che allarmano, scoraggiano che devono far riflettere se si vuole ripensare al futuro prossimo del volley specie nei territori interni della Sicilia che geograficamente rappresentano le difficoltà dovute allo stato delle strade. ”Non è nostra intenzione accusare ma piuttosto farci promotori di un argomento che dovrà necessariamente essere affrontato con il coinvolgimento di un maggior numero di attori possibili. Ci conforta il fatto che è nei programmi dei candidati specie di colui che se eletto ci rappresenterà nel prossimo C.T.Fipav Catania. La maggior parte delle piccole società di pallavolo sopravvivono grazie alla passione di coloro che vorremmo definire volontari che però devono affrontare non solo difficoltà economiche ma di altro genere già descritte. La mancanza di sponsor, di contributi pubblici, le lotte per poter ottenere spazi nelle palestre scolastiche, ridotti allenamenti sono un complesso di situazioni che scoraggiano. E quando questi uomini si stancano e non esistono ricambi le società sportive chiudono. Chiudono nell’indifferenza di quanti dovrebbero aiutarli, che ha come conseguenza l’impoverimento sociale di quel territorio. Le conseguenze a volte sono peggiori di quel che si pensi perchè se lo sport aiuta i ragazzi a crescere è anche vero che la pallavolo è uno tra questi. E’ necessario rompere quel paradigma che non riconosce il volontariato nello sport. Ebbene la pallavolo nel territorio di Enna se non è ancora un caso lo deve a quei dirigenti, allenatori, genitori e soprattutto a quei ragazzi e ragazze che amano questo sport, che si recano in palestra variamente vestiti, che affrontano sacrifici di ogni genere, che si allenano con passione felici di poter vivere quei momenti. Diventerà però un caso se non si interviene in tempo.

Agostino Vitale


la foto si riferisce a un raduno del mini volley ad Enna