Nicosia, il singolo tutto nostrano

È di queste ore un bel regalo per la comunità nicosiana e per il territorio in generale.

Non succede tutti i giorni una cosa del genere e giustamente bisogna dare merito al merito dell’impegno di valorosi ragazzi che, contrariamente alle mode relativiste di oggi, non emigrano ma decidono di restare nel proprio territorio e fare qualcosa per rendergli merito. E quel qualcosa diventa il fiore segno di amore che ciascuna generazione, con i propri mezzi, ha sempre dato al suolo natio. Oggi qui parliamo di un gesto grande e potenzialmente gigantesco perché coniuga l’amore per il paese con il linguaggio musicale e trova una platea immensa che travalica i confini grazie al potente mezzo della rete. Peraltro la canzone dal titolo “Nicosia” è orecchiabilissima e quindi resta sicuramente impressa nell’orecchio dell’ascoltatore. Ma c’è di più, perché oltre la canzone in sé che porta nel titolo la nostra Nicosia, tutto trasuda di nicosianità. Anche lo stesso testo è per buona parte in dialetto galloitalico. Un testo semplice, ma che nella sua semplicità raccoglie tutto il microcosmo nicosiano. Un cosmo in cui viene esaltata la bellezza della normalità vissuta in una cornice di grande storia e tradizione. Un misto tra la Nicosia del passato e la Nicosia del presente, della Nicosia dei Santi, Baroni e la Nicosia del popolo. Insomma, un vero e proprio biglietto da visita per il paese, una carta di identità tutta musicale e per certi versi unica nel suo genere. E se proprio volessimo cercare un paragone l’unico che ci viene in mente può trovarsi ne “Il ragazzo della via Gluck” di Celentano, ma troppo riduttivo sarebbe questo paragone. L’uso sapiente del dialetto che signorilmente si incastona con l’italiano è degno di un Modugno, e dello stesso Modugno potremmo trovare il tema della bellezza del paese (ricordando “‘E vene ‘o sole”). Ma è anche una canzone che potremmo paragonare a “La mia città” di Enrico Macias dove si canta “la città, la città che mi ha visto ragazzo, resterà sempre quella più bella del mondo”. Temi affrontati da grandi della musica e che rivediamo qui da questi moderni grandi che, ovviamente, creano un qualcosa di nuovo, originale e, in ultima analisi, bello. Ma è, ovviamente, dare merito anche e soprattutto citando tutte le varie anime presenti nel progetto, come si può peraltro vedere su YouTube assieme al testo (peraltro con annessa traduzione).
Produzione Audio: Luigi Mancinelli – Peppe Campione (Ohm Rec Studio)
Produzione Video: Luca Biondo
Aerial Shooting: Antonio Raspanti
Artisti:
Salvo Di Pietro – Giuseppe Spinelli – Francesco Proietto – Peppe Campione – Luigi Mancinelli – Eva La Giusa – Ilenia Faro – Vincenzo Nisi
Si ringraziano:
Mago Forest e Sebi Picone per la partecipazione al video;
Tiziano Burrafato per la traduzione del testo in “gallo-Italico”;
Valeria Campione per il make-up.

Insomma, quindi, per ben finire questo strano 2020 e per iniziare al meglio col 2021, ci voleva proprio una carica di energia e di orgoglio di essere Nicosiani. E questa canzone ce lo permette pienamente.

Alain Calò