Decremento ed invecchiamento della popolazione in provincia di Enna, il caso di Troina

A quale età si diventa anziano o anziana? Non è semplice la risposta a questa domanda perché, con l’aumento della speranza di vita, l’età raggiunta la quale una persona si può definire anziana aumenta. Nella prima metà del ‘900, a 50 anni di età si era già anziani, se si era ancora in vita ed in buona salute. Nel 1982, l’assemblea mondiale delle Nazioni Unite sull’invecchiamento, svoltasi a Vienna, indicò l’età di 60 anni superata la quale una persona diventa anziana. Sono passati quasi quarant’anni, la definizione del concetto di anzianità, che è una definizione dinamica, si sposta più avanti negli anni fino ad attestarsi ai 65 anni di età. E, questo, perché anche la speranza di vita alla nascita, grazie al miglioramento delle condizioni di vita, si è spostata più avanti negli anni fino a raggiunge gli 85. Dicono i demografi che rispetto al primo decennio del ‘900 l’aspettativa di vita alla nascita è aumentata di 20 anni. Pandemia da covid 19 permettendo, dobbiamo attenderci nei prossimi anni un’ulteriore estensione della speranza di vita. Ma i demografi ci avvertono anche che, quando in una comunità la popolazione anziana supera un terzo del totale, quella comunità supera il punto di non ritorno. A leggere i dati pubblicati dall’Istat a fine anno sull’andamento demografico dei 20 comuni dell’Ennese, è questa la prospettiva molti di questi comuni alla quale vanno incontro, con tutto quello che comporta: spopolamento che diventa abbandono definitivo con meno bambini e meno insegnanti, meno giovani, meno servizi pubblici e privati e ulteriore incentivo all’emigrazione delle rimanenti fasce di popolazione più giovane. In provincia di Enna sono 162.368 gli abitanti di cui 49.150, pari al 30 % dell’intera popolazione, hanno più di 60 anni di età. Se spostiamo a 65 anni di età la soglia oltre la quale si diventa anziani, i 38.197 anziani rappresentano il 23,53 % dell’intera popolazione. Il malessere demografico, prodotto dall’effetto combinato di diminuzione ed invecchiamento della popolazione, è un fenomeno che investe tutti e 20 i comuni dell’ennese, anche quelli che si sono dimostrati più abili ad attrarre flussi consistenti di spesa pubblica, a catturare l’attenzione dei mass media con eventi ed iniziative dal forte impatto mediatico per intercettare flussi turistici ed invertire la tendenza al declino. A mo’ di esempio prendiamo il caso del comune di Troina, che oggi ha una popolazione di 8.950 abitanti e un indice di natalità del 6,3 per ogni mille abitanti, il più basso della provincia. Dall’ultimo censimento del 2011, quando gli abitanti erano 9.628, ha perso 678 abitanti. Se scegliamo il parametro dei 60 anni di età per misurare il livello di invecchiamento della popolazione, i 2.941 anziani pesano sull’intera popolazione nella misura del 32,86 %. Mancano pochi decimali per raggiungere il punto di non ritorno di un terzo dell’intera popolazione. Vanno un po’ meglio le cose, se scegliamo il parametro dei 65 anni. Gli ultra 65enni sono 2351, pari al 25,48 % dell’intera popolazione ad una manciata di punti per raggiungere il terzo dell’intera popolazione. E tutto questo accade in un comune che si è dato molto da fare per arrestare il declino e che può contare sulla presenza dell’Oasi Maria che, essendo con i suoi 700 dipendenti la più grande concentrazione di lavoratori dipendenti con stili di vita da ceto medio nell’ennese, ha fatto da freno a questo declino demografico, e non solo demografico. Questi dati ripropongono in termini molto seri tutte le problematiche di una tipica area interna della Sicilia e del Meridione d’Italia, quale è quella ennese. E le ripropongono in una fase della vita nazionale nella quale di discute cosa fare delle aree interne per decongestionare le affollate aree metropolitane. Un’occasione da non perdere!

Silvano Privitera