Rapporto Rifiuti Urbani 2020, firmato da Ispra, Enna tra le ultime

Il Rapporto sui Rifiuti Urbani 2020 firmato da Ispra è stato presentato in streaming lo scorso 29 dicembre. Il Rapporto fornisce i dati, aggiornati all’anno 2019, sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio, compreso l’import/export, a livello nazionale, regionale e provinciale. Riporta, inoltre, le informazioni sul monitoraggio dell’ISPRA sui costi dei servizi di igiene urbana e sull’applicazione del sistema tariffario.
“L’Italia è pronta a fare il salto di qualità verso l’implementazione dell’economia circolare”, ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “La visione che stiamo costruendo con il Recovery Plan pone il settore ambiente come fattore trainante di tutta l’economia verso una completa transizione ecologica”.
I macro dati contenuti nel Rapporto sui Rifiuti Urbani 2020 di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dicono che le famiglie italiane nel 2019 hanno prodotto 30 milioni circa di tonnellate di rifiuti: sono aumentati al Nord rispetto all’anno precedente (14 milioni 500 mila tonnellate), mentre sono diminuiti al Centro (6 milioni 600 mila tonnellate) e al Sud (9 milioni di tonnellate).
Nell’ultimo anno ogni italiano ha prodotto 500 chili di rifiuti. L’Emilia Romagna si riconferma come la regione con la più elevata produzione di rifiuti per abitante: 663 chilogrammi a testa. Infatti, le tre province che producono più rifiuti si trovano tutte in Emilia Romagna: Reggio Emilia, Rimini e Ravenna.
Le regioni meridionali, invece, registrano una diminuzione dei rifiuti urbani. Le province con minore produzione sono tutte al Sud: Potenza, Enna e Avellino. Rispetto al 2018 si nota un disallineamento tra l’andamento della produzione di rifiuti e quello tra Pil e spesa delle famiglie.