Purtroppo anche quest’anno, così come lo scorso anno, saremo costretti a dover rinunciare a questa nostra amata tradizione, i tempi non ci permettono di poter organizzare questo momento così sentito e partecipato. La decisione sofferta è stata presa di concerto con la Pro Loco locale.
Il 2021 è l’anno del Patriarca San Giuseppe, a lui ci affidiamo affinché questo male possa definitivamente scomparire e possa ritornare nel mondo, nella nostra Italia, nella nostra Leonforte la normalità e la quotidianità”.
Questo ha scritto il sindaco sulla sua pagina Facebook. Il 2021 ci lascerà orfani di cultura e tradizione come il 2020. Saremo solo consumatori e non avremo il piacere di sfiorarci in processione, urtarci al mercato settimanale, ridere al cinema e riflettere a teatro. Non gireremo gli “altari” la notte del 18 marzo, non vivremo il “traficu” e non mangeremo “sfinci”. Della nuova peste apprendiamo ogni giorno una verità nuova. Numeri e dati a ogni apertura di notiziario, pubblicati in prima pagina, caricati su internet, vaccini e modalità, colpevoli e vittime, eroi e vili; troppo poco invece si dice sui danni della clausura. La pigrizia che tutto avvolge, sparirà? Sapremo riprenderci gli spazi sociali e la dimensione fisica che oggi ci è preclusa?
Ringraziamo il sindaco per quanto ha scritto sugli altari di san Giuseppe e approfittiamo del mezzo per rivolgere qualche domanda in merito al disagio idrico, che ha afflitto il paese in queste prime settimane del nuovo anno.
-Il manto stradale verrà ripristinato o dovremo abituarci alle toppe?
-La grave situazione ha lasciato nel disagio decine di famiglie, costrette a convivere con l’insana mancanza d’acqua per giorni. La vicenda ha consentito di approntare, qualora dovesse ripetersi una simile disgrazia, un piano d’emergenza?
-AcquaEnna data la perdita idrica occulta agevolerà con una ragguardevole detrazione una parte dei consumi in bolletta?
-La qualità dell’acqua è stata verificata, dati i lavori impattanti sulle tubature obsolete?
E’ onere dell’ente gestore rimediare e tamponare, ma il cittadino può interfacciarsi con la propria amministrazione per avere le necessarie risposte dunque attendiamo, con ansia.
Gabriella Grasso