Lo “Zoombombing” è arrivato a Leonforte

Leonforte. “Zoombombing” è la pratica di interrompere videolezioni e riunioni, su Zoom, con messaggi razzisti, offensivi o con immagini pornografiche. A Leonforte qualche settimana fa l’open day, su Zoom, di una scuola elementare ha subito uno Zoombombing. Immagini pornografiche hanno invaso i devices di genitori e bambini, causando disagio e indicibile imbarazzo. E’ illegale. Illegale è anche dileggiare persone mentalmente fragili, illudendole o riprendendole mentre compiono azioni mortificanti. Scimuniti o babbi sono intesi quelli che inducono gli sprovveduti a compiere gesti riprovevoli e “lolli” sono gli altri che si divertono a vedere e condividere quelle immagini.
A Leonforte da qualche tempo è uso ridere di due ritardati mentali anzi di due disabili intellettivi (presenti, diciamo noi), convinti di aver trovato l’amore e di dover convolare a giuste nozze con l’amato bene, a breve. I due disgraziati divertono i paesani raccontando i loro progetti familiari e nessun monito è ancora giunto da chi per dovere civile e spirituale potrebbe incutere timore o una scintilla di rispetto per delle creature indifese. I paesani, che ridono e si compiacciono dell’umiliazione, per nulla timorosi di poter essere loro in futuro nella stessa condizione di inferiorità, sono certamente meschini e vigliacchi, ma sono anche passibili di denuncia dato che è un reato divulgare immagini rubate, specie a soggetti incapaci di comprendere e volere. È una forma di bullismo più sottile e più subdola, che certamente troverà degna fine, ma intanto il paese ride di due dementi, non comprendendo la gravità di queste azioni.

Gabriella Grasso


foto generica tratta da internet