Apertura Anno Giudiziario: situazione fluida, proteiforme, assente autorevole leadership a livello provinciale, forza egemone delle famiglie di Barrafranca e Pietraperzia

Dalla relazione del presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, Maria Grazia Vagliasindi, illustrata in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario. “Cosa nostra – si legge nella relazione – ha altresì straordinarie capacità di infiltrazione anche nei territori di altre Regioni (Lombardia, Lazio) oltre che in paesi stranieri (Germania, in particolare). Non meno significativa è la capillare attività di reimpiego di capitali provenienti da tali attività e, in particolare, dal traffico di sostanze stupefacenti e dall’attività estorsiva, che rimane la forma più diffusa di controllo mosso dell’economia legale e del territorio, posta in essere non solo da Cosa nostra, ma anche dalla Stidda”. Come evidenziato dal Procuratore Generale Lia Sava e successivamente nella relazione illustrata dal presidente della Corte d’Appello, è soprattutto in occasione delle tornate elettorali, che si registra un “momento di brillazione per la messa a disposizione di pacchetti di voti al fine di appoggiare candidati ritenuti più avvicinabili, con l’evidente scopo di assicurarsi somme di denaro e altre utilità”.

“Nel territorio della provincia di Enna, alla tradizionale ricostruzione che vedeva la presenza delle cinque storiche “famiglie” di “Cosa Nostra” (Enna, Calascibetta, Villarosa, Pietraperzia e Barrafranca), si contrappone da ultimo una situazione fluida, proteiforme, dove, assente una autorevole leadership a livello provinciale, emerge la forza egemone delle famiglie di Barrafranca e Pietraperzia, tra loro strettamente alleate, rimanendo in ogni caso elevato il livello di infiltrazione delle associazioni mosse operanti nel territorio della provincia”