Villarosa. Celebrati i funerali di Padre Salvatore Stagno

Villarosa. Padre Salvatore Stagno, “prete per sempre”, testimone della Resurrezione. In lui, la forza della vita e dell’amore, capace di andare oltre la morte, tanto da chiedere con umiltà, nella domenica di Pasqua in pieno lockdown, alla fine del messaggio augurale alla comunità villarosana, di pregare per lui. “Perchè mi avvicino alla meta -ha detto – e gli ultimi mesi sono quelli più difficili: ho bisogno di sostegno per raggiungere il traguardo finale, l’amore di Dio, la vita eterna”. Oggi, giorno del suo funerale, il cordoglio di una comunità intera, un coro unito, l’abbraccio stretto di un paese, per dire grazie a padre Salvatore. A celebrare le esequie, il vescovo Rosario Gisana, assieme ad un gruppo di sacerdoti della diocesi. “Padre Salvatore si sentiva una persona chiamata -ha sottolineato Gisana nell’omelia -, mai ha messo in dubbio la sua vocazione, non si è mai pentito nonostante il mistero della chiesa che se da una parte è la chiesa preesistente che ha voluto Dio, dall’altra è sempre fatta di uomini e donne e mostra il suo lato di debolezza. Padre Salvatore -ha continuato il vescovo – è stato il pioniere del Concilio Vaticano II° ed ha cercato, in quel tempo difficilissimo tra la fine degli anni ‘60 e tutti gli anni ‘70, di tradurre gli elementi essenziali del concilio cercando di far sì che questi grandi insegnamenti conciliari potessero lentamente entrare nella vita del popolo villarosano. E’ stato un uomo attento alla gente e anche, da un punto di vista ecclesiale, una persona che ha cercato di edificare con le sue intuizioni, con le sue modalità talvolta anche singolari, la chiesa. Come si fa a non salutare padre Salvatore – ha concluso Gisana -! Padre di questa città, con lui va via una memoria storica importante che, spero, soprattutto in coloro che l’hanno conosciuto, ancor di più nei sacerdoti che sono stati suoi figli in quanto generali dalla sua vocazione, rimanga indelebile”. In prima fila il sindaco Fasciana ha ricordato padre Salvatore così: “Ci siamo sempre sentiti legati a lui. Siamo cresciuti con lui in questo equilibrio tra la missione spirituale e coraggioso e incessante impegno sociale. La nostra comunità lo ricorda dagli anni bui e incerti del dopoguerra, dove incominciò, da adolescente, a prendersi cura del suo popolo. E negli anni tormentati e insicuri che il nostro paese ha vissuto nel periodo dell’emigrazione, non ha esitato a prendere la mano, ma soprattutto a dare fede e speranza a chi in quei momenti pensava di averla persa. Rispettoso sempre delle istituzioni, ha manifestato le sue idee e il suo modo di pensare non scendendo mai a compromessi ne per interesse ne per scopi personali, ma solo per il bene della sua comunità. Non ci sono parole per ringraziare un uomo che ha dedicato la sua vita a tutti noi. Lo ricorderemo sempre come pastore e come persona della sua infinita umanità. Sono certo che da lassù continuerà a vegliare su di noi. Grazie a nome di tutta la comunità villarosana”. Commovente anche le testimonianze del prof. Luigi Di Franco, poeta e scrittore, e del parroco dell’Immacolata Concezione, Salvatore Chiolo. Ha servito nell’amore di Cristo – ha affermato Di Franco – tutti i villarosani. Il suo cammino ha accompagnato la mia vita, la vita di tanti giovani e di tutti noi e ci ha insegnato a perseverare nell’amore di Cristo. A tutti ha sempre indicato il cielo come la vera casa di tutti, dove ogni parola trova compimento”. “Mi preme ringraziare tutti quanti di vero cuore -ha detto invece don Chiolo -, e in particolare i familiari, per il gesto di custodia, di attenzione di premura, di promozione umana e spirituale che avete avuto per padre Salvatore che tanto vi amava. Avete servito un ministro della Chiesa come se fosse Cristo stesso. Vorrei ringraziate tutta la cittadinanza per la compostezza e per la solidarietà con cui ha vissuto questo lutto, seppure in regime di costrizione normative. Grazie Villarosa”.

Giacomo Lisacchi