Aidone: infissi bianchi all’ex Esattoria. Vespaio di polemiche. Il Comune:” Saranno sostituiti”

Aidone. E’ polemica sugli infissi collocati all’ex Opera Pia (Ex Esattoria) in via F.lli Palermo. La storica struttura comunale recuperata grazie ad un progetto di finanziamento di oltre un milione di euro, in questi giorni, è sotto i riflettori per la vistosità delle porte e delle finestre, il cui colore contrasta decisamente con il prospetto realizzato con “pietra rossa”locale. Tolti i vecchi infissi, al loro posto, infatti, ne sono stati collocati dei nuovi, il cui colore (bianco) è un “pugno nello stomaco”. La struttura, che dovrebbe essere destinata a “Casa della cultura”, è un’opera per il cui recupero l’ex sindaco Lacchiana attribuisce, al periodo della sua gestione, l’iter per il finanziamento, a cominciare dalla fase della progettualità e presentazione, fino al decreto di finanziamento e al bando di gara. “Gli infissi – commenta Lacchiana-debbono chiaramente essere coerenti con il recupero del sito e nel rispetto del Centro storico”. Così, anche se erano malandati, facevano più figura i vecchi, in base al tipo di facciata. Gli infissi, peraltro, sarebbero di un centimetro più piccoli rispetto a quelli tolti, altra anomalia, commentata sui social, “come non si sia stati capaci neanche di prendere le misure”. E il rimedio, agli infissi più piccoli, è stato, a quanto pare, quello di utilizzare schiuma poliuretanica usata per incorniciare ogni infisso. Naturalmente “sotto accusa” la direzione dei lavori e anche lo stesso Comune che avrebbe dovuto vigilare. A prendere posizione è il vicesindaco Nunzio Ciantìa che attraverso i social ha detto:”Rispetto a questa oscenità degli infissi bianchi e addirittura mal costruiti, alla ex Opera Pia, anticipo che gli infissi verranno sostituiti perché non conformi al progetto. Il giorno stesso della installazione, non appena si è palesato l’evidente errore abbiamo fermato i lavori e chiesto, ancor prima delle spiegazioni, la immediata rimozione degli stessi perché non conformi al progetto e perché deturpanti il decoro dello stabile restaurato. L’errore è stato commesso da una negligenza della direzione dei lavori che si è impegnata, a spese proprie, a sostituire il tutto in brevissimo tempo”.

Angela Rita Palermo