Carcere Piazza Armerina: Aiuta a praticare massaggio cardiaco a compagno che aveva tentato il suicidio, il direttore Gelardi consegna encomio ad giovane detenuto

Ha salvato la vita ad un compagno di carcere aiutando gli agenti della Polizia penitenziaria a praticare il massaggio cardiaco, che ha strappato alla morte un suo compagno. Visibilmente commosso ed emozionato, E.N, il detenuto ristretto al carcere di Piazza Armerina, ha ricevuto l’encomio, che il direttore Antonio Gelardi ha voluto donare al giovane “per aver coadiuvato le attività di soccorso poste in essere dal personale, nei confronti di un detenuto che aveva tentato il suicidio contribuendo al salvataggio di una vita umana”. Il riconoscimento è avvenuto nel corso di una breve cerimonia, con la regia della psicologa del carcere Viviana Arangio, nel rispetto delle norme anti covid, nel corso della quale sono stati consegnati gli attestati ai partecipanti ai Laboratori. La manifestazione si è svolta al carcere di Piazza Armerina per celebrare la fine dei Corsi di Ceramica, Pittura e Contrasto alle dipendenze con l’ausilio, anche, di tecniche di musicoterapia.. Un fuori programma, quella della consegna dell’encomio, in quell’universo che è un istituto penitenziario, messo a dura prova dal tentativo di un detenuto di volere togliersi la vota. Per questo episodio, che si è concluso a lieto fine, grazie all’intervento di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria e del detenuto premiato, il direttore Gelardi e il comandante di Reparto, Salvatore Puglisi hanno annunciato che proporranno agli organi competenti dell’amministrazione penitenziaria il conferimento di una ricompensa agli agenti che sono intervenuti prontamente. E’ stata una “tammurriata” ad accompagnare la consegna degli attestati dei corsi. In particolare i due corsi di Ceramica e Pittura, tenuti dal maestro Mario Termini e dalla docente di Pittura Giusi Grasso hanno consentito agli allievi-detenuti che hanno partecipato di acquisire le tecniche fondamentali. “L’idea – dice Giusi Grasso – è quella arrivare all’autonomia espressiva del proprio universo poetico attraverso la comprensione dei valori tecnico artistici del disegno”. La possibilità di imparare a forgiare oggetti , la volontà di sollecitare la curiosità degli allievo è stato, invece, il leit motif del laboratorio di Ceramica, condotto dal maestro Termini che dice “ Riscoprire l’arte della ceramica e quindi suscitare nei corsisti il desiderio di cimentarsi in uno dei mestieri più antichi del mondo”. Il piccolo evento si è svolto avvenuto nella rotonda centrale del carcere armerino , addobbata con i quadri realizzati dai corsisti, e con una esposizione dei manufatti sfornati dal laboratorio di ceramica . In apertura il direttore del carcere, Antonio Gelardi ha ringraziato per l’impegno organizzativo gli educatori, la polizia penitenziaria , la ragioneria . Subito dopo, la consegna degli attestati ed a seguire una breve “tamurriata” eseguita dai corsisti del gruppo che ha affrontato il problema delle dipendenze sotto la guida degli psicologi Viviana Arangio e Cristian Tinebra e del musicoterapeuta Roberto Mistretta.