Nicosia. Sentenza condanna Presidente Consiglio Bonomo: la parola alle opposizioni

La recente sentenza nei confronti del Presidente del Consiglio del Comune di Nicosia Ivan Bonomo ha scatenato un interessante dibattito politico. E, memori della dialettica Hegeliana che la conoscenza avviene attraverso un processo di tesi e antitesi che giungono alla sintesi, dopo l’intervento del Sindaco Luigi Bonelli (peraltro Bonomo è stato il consigliere più votato nella lista che lo sosteneva), non potevamo esimerci dal raccogliere l’opinione dell’opposizione. In questo caso l’Opposizione ha deciso di fornirci un comunicato comune che raccogliesse le due anime di “Liberi e Uniti” e “Forza Italia”, mostrando la loro unità nel trattare questo tema. Qui di seguito il comunicato integrale:
“RIESPLODE LA QUESTIONE MORALE AL COMUNE DI NICOSIA – IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEVE DIMETTERSI
Dopo il caso di un amministratore, il quale, anche se interdetto nel 2018 per un anno dai suoi uffici per il reato di falso ideologico, è stato mantenuto al suo posto dal Sindaco Bonelli per tutta la legislatura e riconfermato dopo le elezioni dell’ottobre 2020, il 6 aprile scorso con una sentenza di primo grado il Tribunale di Enna ha condannato ad un anno di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, e alla pena accessoria dell’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici l’attuale Presidente del consiglio comunale, Dott. Ivan Bonomo. Gli viene contestato il reato di concussione. Già lo stesso amministratore, per lo stesso reato, nel maggio 2018, quale Assessore dell’epoca, era stato interdetto dai pubblici uffici per sei mesi. Successivamente alle elezioni amministrative dell’ottobre 2020 è stato candidato nella lista del sindaco Bonelli.
Forse per motivi di opportunità e per il principio di etica pubblica non era il caso che cittadini sotto processo per reati vari venissero candidati per ricoprire una carica pubblica e ciò per salvaguardare l’integrità e l’onore delle Istituzioni. Bisogna mettere da parte gli interessi di carattere personale, per garantire sempre la dignità e la correttezza della gestione della “COSA PUBBLICA”, nell’esclusiva tutela del “BENE COMUNE”. Bisogna sempre evitare il più possibile che un amministratore rischi di essere condannato per “ indegnità morale “.
Il clima in cui si è svolta la vita amministrativa a Nicosia in questi ultimi anni ha posto molte volte l’attenzione sulla questione morale e sulla legittimità delle azioni svolte. Si fa riferimento all’ uso improprio dei 120 buoni pasto da destinare a bambini non abbienti ( sulla cui vicenda la Dirigente del settore interpellata in Consiglio Comunale ha affermato di non saperne nulla), così come è finita sotto i riflettori degli inquirenti e del Prefetto la distribuzione dei pacchi alimentari ai bisognosi durante la prima fase della pandemia. Anche l’assunzione a tempo determinato a spese del Comune (senza nessuna procedura di evidenza pubblica, peraltro richiesta dalla Corte dei Conti in sue sentenze) come responsabile dello staff del Sindaco a partire da aprile 2021 di un ex assessore fatto dimettere a fine anno 2020 per fare posto ad altri, mette in evidenza un modo di amministrare che guarda agli interessi particolari e non ai diritti dell’intera collettività.
Ora, in attesa di un probabile decreto di sospensione, come prevede la legge Severino, si chiede al Presidente del Consiglio Comunale in carica di dimettersi per dare un segnale di trasparenza, per liberare il Comune dall’ingombro di avere a capo della Istituzione più rappresentativa un amministratore condannato in primo grado e per potersi, così, difendere con più libertà nei successivi gradi di giudizio”.

Link news di riferimento:

Condannato ad un anno e interdizione per 5 anni dai pubblici uffici il Presidente del Consiglio comunale di Nicosia Ivan Bonomo