Nicosia: crescita contagi da covid – chissà come mai?

È notizia di qualche ora fa che, purtroppo, anche a Nicosia si stia assistendo ad un aumento dei contagi da Covid19. È indicativo, leggendo una comunicazione del Sindaco di Nicosia che, giustamente, non dimentica di richiamare tutti all’attenzione, che si sia provveduto alla chiusura di certe classi scolastiche. Fa ridere il fatto che a Nicosia, come tutta Italia, siamo tutti oggi commissari tecnici, domani virologi, dopodomani esperti in chissà cosa e il popolo si stia esprimendo compatto sulla chiusura delle scuole. Ora, non per fare i soliti rompiscatole, ma non vi pare strano che questo virus si sia miracolosamente risvegliato giusto giusto dopo pasquetta (peraltro a Nicosia la pasquetta è “doppia” dato che si festeggia il martedì dopo la “canonica” pasquetta del lunedì che si celebra in tutta Italina)? E che giusto giusto, nel proprio risveglio, abbia deciso di farsi acculturato e andare a scuola? Perché, infatti, da ragionamento di un puro profano che nulla capisce di virus, la cosa logica è che se si imputano alle scuole il fatto di essere veicoli di Covid19, come mai prima di Pasqua era tutto a posto? Cioè, il virus prima di Pasqua era un povero ignorante, dopo Pasqua (e soprattutto pasquetta), ha deciso di leggere, scrivere e far di conto così diventa esperto anche lui e meglio legge i bollettini quotidiani. Ora, bando all’ironia (che comunque non guasta), qualunque genitore sa cosa ha fatto il proprio figlio, e possiamo fermarci qua. I controlli, su cui non esprimiamo giudizio, sono utili ma non sono la panacea alla pandemia (perché, per essere realmente efficaci servirebbe un controllore per ogni controllato) in quanto la prima nostra arma contro il virus siamo noi stessi con la nostra maturità e responsabilità che dovremmo saper trasmettere ai nostri figli, e se proprio non riusciamo a trasmettere queste virtù, quantomeno potremmo (per amore dei nostri stessi figli) evitare di dare a loro la chiave dei loro motorini. Un’altra cosa che potremmo insegnare ai nostri figli è che fare i furbi non è a lungo termine una mossa vincente perché prima o poi troveranno quello più furbo che li metterà nel sacco. Il “ma sono ragazzi” in questo momento non va bene. Sono ragazzi? Va bene. Stiano a casa, questa è cosa da adulti e quindi restino a casa a fare i ragazzi. E anche qualche adulto preso da sindrome di Peter Pan stia un po’ a casa a riposarsi e a rinfrescarsi le idee.
E prima di puntare il dito pensando che stiamo sparando sulla croce rossa, un piccolo dato: nel 2020, all’epoca delle restrizioni, quelle vere dove neanche si poteva mettere il naso fuori di casa, è continuata la diminuzione dei casi dopo Pasqua e Pasquetta. Ora li vediamo aumentare. Ci è concesso dire “e che caso?”

Alain Calò