Aree interne. Dopo i fallimenti (ex Provincia, Comune Enna e Università) la parola passi al Prefetto

Aree interne. Dopo i fallimenti (ex Provincia, Comune Enna e Università) la parola passi al Prefetto

di Massimo Greco 

 

Alla data odierna, nonostante le reiterate sollecitazioni del Forum sullo sviluppo delle aree interne, non si registra alcuna iniziativa istituzionale volta a creare quella “cabina di regia” necessaria per intavolare ogni ipotesi progettuale di difesa delle aree interne. Così come nessun passo avanti è stato fatto in ordine alla candidatura di una leadership di area vasta capace di coordinare le Istituzioni locali e centrali della Sicilia in vista del Recovery Plan. Al contrario, i niet in questa direzione sono tanto eclatanti quanto masochistici. Il primo fallimento è quello creato ad arte dal legislatore regionale nel momento in cui ha deciso di sopprimere l’unico ente territoriale di governo dell’area vasta dotato di autonomia politica, finanziaria ed amministrativa. Il secondo fallimento è da accreditare in capo al Comune di Enna, dimentico di essere stato per tanti decenni il capoluogo di provincia, cioè il polo di direzione che comporta anche l’individuazione fisica del centro operativo: il capoluogo. Il capoluogo di provincia ha infatti declinato la fondamentale responsabilità istituzionale di orientare lo sviluppo economico-sociale delle comunità locali di rispettiva giurisdizione, attraverso la formazione ed attuazione della programmazione locale e regionale, la razionale organizzazione delle strutture dei servizi e l’attuazione del decentramento regionale e statale. Protagonista del terzo fallimento, nostro malgrado, è l’Università Kore, individuata, a titolo testamentario, dall’ultimo Presidente della Provincia regionale di Enna per colmare il vuoto che si sarebbe generato con la programmata soppressione dell’ente intermedio. L’università Kore non ha mai voluto intestarsi la leadership di area vasta, neanche sul solco di quella “terza missione” a cui tante università italiane e straniere mirano con crescente attenzione. A questo punto l’unica Istituzione pubblica che potrebbe riuscire, dove altri hanno all’evidenza fallito, è la Prefettura. L’intreccio funzionale della “rappresentanza generale del Governo” con il “coordinamento delle pubbliche amministrazioni statali sul territorio” e i compiti di “collaborazione a favore delle regioni e degli enti locali” fa si che il Prefetto rappresenti, ora più che in passato, polo di aggregazione e centro di imputazione della responsabilità di promuovere e facilitare il dialogo e la coesione sociale ed istituzionale tra i soggetti della Repubblica presenti sul territorio. Coordinamento e potere sostitutivo sono gli strumenti di cui il Prefetto dispone per garantire la realizzazione dell’interesse generale e dell’interesse nazionale, parametri di regolazione dei rapporti tra i diversi livelli di governo sul territorio.