Lotta al covid a Cerami

Il piccolo comune di Cerami, recentemente entrato in zona rossa a causa di aumentare dei contagi da Covid 19, ha messo in atto delle iniziative utili al contrasto dell’epidemia. Tali iniziative rientrano in un’ottica di tracciamento e quindi lotta al virus, “buone pratiche” per come ormai tutti conosciamo ad un anno dall’inizio di questo incubo. Nella giornata di ieri, quindi, è stata effettuata una campagna screening di massa su base volontaria che ha permesso di coprire e analizzare buona parte della popolazione per vedere l’entità del contagio. E, da ultime comunicazioni pervenute direttamente dal Comune, su 628 tamponi rapidi eseguiti sono state riscontrate 3 positività. Mentre restano ancora in attesa di esito 70 molecolari effettuati al personale scolastico. Ma non finisce qui l’azione di contrasto alla pandemia: l’Amministrazione, infatti, attenta in questo delicato periodo, aggiorna la popolazione con bollettini quotidiani sull’andamento del contagio non lesinando di mostrare sia la propria vicinanza e attenzione, ma anche raccomandando massima prudenza perché il virus, essendo molto contagioso, è insidioso e quindi tutta la popolazione è chiamata alla massima attenzione. Si ricorda, infine, che per i soggetti posti in quarantena che hanno già effettuato il primo tampone molecolare con esito negativo, che devono in ogni caso rispettare il suddetto periodo fino al termine previsto nel provvedimento. Il primo tampone con esito negativo, infatti, non vuol dire “liberi tutti”.
L’esempio di Cerami, come tanti altri esempi sparsi in tutto il mondo, sta a testimoniare che dalla pandemia si esce solo attraverso la cooperazione e la responsabilità di tutti. Non devono esistere atti di furbizia perché la negligenza del singolo rischia di far male alla comunità. Questa è la sfida del nostro secolo. Una sfida che chiede maturità, consapevolezza e serietà. Non è il momento di abbassare l’attenzione.

Alain Calò