Ostie e vendette. Dossieraggio sul prete: saziare la folla affamata

“Presunta vittima” scrive il vescovo di Piazza Armerina sull’ennesimo fatto di pedofilia nell’ambito della chiesa, presunta perchè la vittima merita sospetto e diffidenza. Il caso è noto: un giovane parroco, assai popolare a Enna, viene accusato di abusi su minori. La vicenda, raccontata con insistente morbosità da mesi, è arrivata a Rai 3 su “Chi L’ha Visto” dove il capo della Squadra Mobile, Antonino Ciavola, ha rivolto un appello ad eventuali altre vittime come già aveva fatto il Procuratore di Enna, Massimo Palmeri. “Parli chi sa e ha preferito tacere” e quanti sapevano e hanno taciuto? La pedofilia nella chiesa sembra sistematica e sistematica è l’omertà dei fedeli e la connivenza dei vertici, che comprano il silenzio o spostano altrove il prete pedofilo. La vittima di don Giuseppe aveva denunciato gli abusi al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana e prima aveva parlato con altri due sacerdoti e dopo aveva anche scritto a Papa Francesco, ma nulla era successo perchè così funziona, da sempre. Quanti hanno preferito dubitare dell’abusato e stringersi all’abusatore? Quanti di quelli che ora, con veemenza, sui social minacciano o intimidiscono chi avanza un dubbio o esprime amarezza? Il prete è stato abbandonato dalla sua Chiesa perchè la folla si plachi e possa ritornare a messa è necessario il linciaggio, a questo serve il dossieraggio: a saziare la folla affamata di vendetta perchè è più facile trarre in inganno una massa che un sol uomo.