Piazza Armerina. “Passata la festa gabbatu lu santu”

Ma è davvero possibile “gabbar u santu”? Forse sì e forse no, dopo tutto per come stanno andando le cose, anche il santo non vuole più “passare”, preferisce restare a casa e sperare che prima o dopo passi qualcuno al posto suo. Le regole, i regolamenti, le leggi sono fatte per essere rispettate e le preghiere per essere recitate. Ma perché? D’altronde fatta la legge scoperto l’inganno e quindi “mutu cu sapp u jochu”. Il ragioniere Capo del comune di Piazza Armerina si è ri-ri-ri-ri-ri-ri-ridimesso, ma forse avrò dimenticato qualche “ri”. La situazione economica finanziaria del comune non decolla e non si può dire che si trovi a raso terra. Il ragioniere che chiede di andare via, il sindaco che risponde : “no tu no”, “ma perché”, “perché no”. Nel frattempo ormai troppi sono all’interno dell’ente a sostenere la tesi che se il sindaco non lo mandi sarebbe proprio perché lo teme. Nel frattempo, ancora, il MEF invia una relazione, rilievi e richieste istruttorie, all’attenzione del Comune di Piazza Armerina e p.c. alla Prefettura, ai Revisori dei Conti, all’Organo Straordinario di Liquidazione ed agli Uffici regionali degli Enti locali, relative all’ipotesi di bilancio stabilmente riequlibrato… Ahhh chi guai… Cosa chiede il MEF? I rendiconti. In pratica chiede: “scusa, ma cosa vuoi risanare? Perché io, MEF, se non ho i numeri reali, non posso aiutarti.” E quindi procede anche con il chiedere i dati in possesso dall’organo di liquidazione. Infatti sarebbe ormai risaputo che le somme a disposizione dell’OSL, il quale si sta occupando di tutti i debiti ed i crediti fino al 31/12/2018, sarebbero più delle richieste da parte dei creditori, a ragion di gregna si chiederebbero anche loro: “ma su quali numeri è stato dichiarato il dissesto? Ehhh bè in effetti. Il MEF insiste e richiede ben oltre venti pagine di rilievi integrazioni e ” l’ente non ha inviato…tante tante volte”. Praticamente, tutto da rifare. Ma sì, direbbe il sindaco :”è tutto normale, accade così la prima volta, è quasi una procedura che vengano richiesti tutti questi dati, chiarimenti e quant’altro…tuttapposto”. Ehhh già, a dir na farfantaria è vero.
Ma guarda un po’, così hanno trovato la scusa per non stabilizzare, per non aumentare ore e per tenere sott’occhio i soldi che comunque arrivano dallo stato, come quelli, appunto, delle stabilizzazioni già effettuate, ed arrivate lo scorso dicembre, anzi ad onor del vero arrivano ogni anno da ché si sono effettuate le stabilizzazioni. A proposito:” ma dove sarebbero andate a finire queste somme?” Mistero della fede. Per non allontanarci dal “frattempo”, nel frattempo abbiamo, un ragioniere che si dimette e non va mai via, l’esperto delle finanze resta sempre “sperto e s’ammucca i soddhi”, i soldi per l’aumento delle ore al personale ci sono ma non si vedono, il servizio tributi è in disservizio, i cittadini dovrebbero pagare ciò che già avrebbero pagato, il dissesto farebbe acqua dappertutto, il sindaco è diventato Presidente ATI perciò si occupa ormai di acqua che, fra una inaugurazione dopo il taglio dell’erba ed una telecronaca Covid, getta sul fuoco dell’andazzo amministrativo. Un andazzo olezzo circondato da colpe che si rimballano all’interno del palazzo Fundrò. Come andrà a finire tutto ciò?

Anna Zagara