Vaccini. Lettera alle istituzioni su estromissione dei dottorandi dell’Università degli studi di Enna “Kore”

La Società Italiana del Dottorato di Ricerca (“SIDRI” o la “Società”) è un’associazione no profit, tra le maggiormente rappresentative a livello nazionale ed europeo, che promuove il miglioramento dello status quo di chi ha svolto il dottorato di ricerca, quale più alto livello di istruzione e di formazione previsto dal nostro ordinamento giuridico.
La mission di SIDRI, infatti, è quella di mettere a disposizione del Paese le competenze acquisite dai dottori di ricerca e dai ricercatori italiani con l’obiettivo di rafforzare, grazie anche ad una formazione di eccellenza ed alle esperienze svolte nel campo della ricerca, la futura classe dirigente italiana.
Nel perseguire tale progetto, la Società si propone come interlocutore efficace e proattivo in Italia dei dottorandi e dei dottori di ricerca.
In tal senso, SIDRI intende partecipare al dibattito istituzionale italiano in relazione alla valorizzazione del titolo di dottore di ricerca con lo scopo di garantire il pieno adeguamento dell’Italia alla Carta europea dei ricercatori ed ottenere un riconoscimento pratico del loro percorso professionale nelle Università e negli Istituti di formazione, di ricerca avanzata e di eccellenza, in ambito nazionale ed internazionale.
Qualora adeguatamente impiegati e valorizzati – come già accade in altri Paesi ad economia e tecnologia avanzate, nonché di recente industrializzazione, dove lavorano molti ricercatori italiani – i dottori di ricerca sono in grado di incrementare la competitività e la produttività delle aziende, sia pubbliche che private, oltre che del sistema pubblico di istruzione e ricerca.
Nella certezza che SIDRI potrà fornire il proprio contributo istituzionale, con la presente non possiamo che segnalare la palese disparità di trattamento che si sta verificando tra Università che hanno incluso i propri dottorandi di ricerca nella campagna vaccinale destinata al personale docente ed amministrativo under 55 del settore Scuola ed Università ed Atenei che stanno procedendo con la relativa estromissione, in modo ingiusto e non adeguatamente ponderato.
Nello specifico, in questa sede si contesta l’esclusione dalla vaccinazione dei Dottorandi da parte dell’Università degli Studi di Enna “Kore”, che, per le motivazioni di seguito espresse, riteniamo irragionevole.
La vaccinazione dei dottorandi costituisce senz’altro un primo passo per consentire a tale categoria di riprendere attivamente l’attività di ricerca che, per molti di loro, risulta ad oggi parzialmente o totalmente impedita a causa delle restrizioni imposte dal diffondersi della pandemia.
I dottorandi, da un punto di vista sostanziale, sono parte integrante del personale universitario, in quanto, oltre ad occuparsi della propria attività di ricerca, svolgono anche attività didattica, di tutoraggio e assistenza degli studenti; lavorano, in taluni casi, all’interno dei laboratori, hanno spesso necessità, per le proprie ricerche, svolte in teams o all’interno di progetti più ampi, di usufruire di archivi o di accedere ad istituti specializzati, con la conseguenza che sono esposti ai medesimi pericoli che involgono l’attività dei docenti e del personale amministrativo universitario.
Purtuttavia, a causa del peculiare inquadramento giuridico dei dottorandi in Italia – quale figura ibrida non assimilabile in toto né agli studenti, né al personale docente o amministrativo – ciascun Ateneo universitario assume discrezionalmente la determinazione di estendere o meno ai dottorandi la campagna vaccinale, così cagionando un’inaccettabile disparità di trattamento nel territorio nazionale, che non può certamente trovare spazio tra i componenti di una stessa categoria.
A tal proposito, proprio il Punto 9 della Raccomandazione della Commissione Europea del 11 marzo 2005, riguardante la Carta Europea dei Ricercatori, ha stabilito che “Gli Stati membri dovrebbero sforzarsi di offrire ai ricercatori dei sistemi di sviluppo di carriera sostenibili in tutte le fasi della carriera, indipendentemente dalla loro situazione contrattuale e dal percorso professionale scelto nella R&S, e impegnarsi affinché i ricercatori vengano trattati come professionisti e considerati parte integrante delle istituzioni in cui lavorano”.
I dottorandi di ricerca dovrebbero dunque poter scegliere di aderire alla campagna vaccinale alla stregua di quanto avviene per il personale docente e amministrativo delle Scuole e Università italiane, senza dover assistere a situazioni discriminatorie tra chi è stato incluso dal proprio Ateneo e chi no.
Tanto pare vieppiù opportuno in ragione dell’ultimo “Piano di organizzazione della didattica, delle attività curriculari e della ricerca”, approvato con Decreto Rettorale dell’Università degli Studi di Enna “Kore” n. 16 del 4 maggio 2021 e valevole sino al 31 luglio 2021, con cui è stato previsto che le attività dei Dottorati e dei Centri di Ricerca, unitamente agli esami di profitto della sessione estiva, debbano riprendere in presenza. Non deve essere dimenticato che molti Dottorandi, in qualità di Cultori della Materia, sono parte delle commissioni degli esami di profitto dei corsi di laurea dell’Università degli Studi di Enna “Kore”.
Non appare equo, oltre che ragionevole, consentire a taluni dottorandi di fruire della vaccinazione predisposta dall’Ateneo di appartenenza e ad altri, pur componenti della medesima categoria, negarlo.
Per tutto quanto sopra esposto, onde evitare che possano ancora sussistere situazioni di disparità tra dottorandi vaccinati e dottorandi non vaccinati, la Società Italiana del Dottorato di Ricerca CHIEDE che le Istituzioni in indirizzo adottino un provvedimento chiarificatore finalizzato all’inclusione a livello regionale dei dottorandi di ricerca nella campagna vaccinale per il personale docente e amministrativo under 55 delle Scuole ed Università italiane; che l’Università degli Studi di Enna “Kore”, in cui i dottorandi risultano estromessi dalla campagna vaccinale, si allinei alle best practices intraprese dalla maggior parte delle Università italiane che hanno già incluso i dottorandi di ricerca nel programma di vaccinazione.

Comunicato stampa a cura della Segreteria SIDRI – Società Italiana del Dottorato di Ricerca