Enna. La panoramica e la notte dei tempi

Enna. La panoramica e la notte dei tempi

di Massimo Greco

Per realizzare un ponte transoceanico di 36 chilometri, il più lungo al mondo, in Cina hanno impiegato 5 anni. Questo ponte è sorto in una delle tre aree marine che, sulla Terra, registrano la maggior forza e intensità delle maree e sono battute dai tifoni.

In Italia, che notoriamente brilla per lentezze burocratiche, il ponte Morandi, il cui crollo portò alla morte 43 persone, è stato ricostruito e consegnato ai genovesi in poco meno di 2 anni.

Nell’umbilicus siciliae, nota come Enna, lo strategico ponte della s.p. 28 che porta direttamente in piazza Prefettura, crollato nel 2009, sembra volersi perdere nella notte dei tempi. Nel frattempo sono 3 i piloni che sono ceduti, l’ultimo dei quali a cantiere di lavoro avviato. Sulla ricostruzione di quest’opera “trasparenza” e “comunicazione istituzionale” sembrano non avere cittadinanza, e questo deficit, mentre grava certamente sull’assenza, ormai cronica, di adeguati organi di governo del libero Consorzio comunale, finisce per pesare anche sul Comune capoluogo, dimentico del suo valore strategico e decongestionante del traffico cittadino. Non sarebbe cosa buona e giusta far sapere ai cittadini ennesi le motivazioni di questo incredibile “passo di lumaca” nella ricostruzione del ponte? Non sarebbe corretto da parte del Comune di Enna pretendere un’accelerazione delle fasi del cronoprogramma approfittando della stagione estiva? Non sarebbe utile l’indizione di una conferenza di servizi fra tutti gli attori istituzionali coinvolti per comprendere le vere ragioni di tale fase di stallo? E’ mai possibile che dalle nostre parti dobbiamo salire sul podio solo per record negativi? O dobbiamo dare ragione alla tesi dell’amico Platone secondo cui “Una delle punizioni che ti spettano per non avere partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori”.