Inceneritore Dittaino: “se trattasi di impianto nocivo per la salute dei cittadini sarò la prima a scendere in piazza” così la sindaca di Valguarnera


Valguarnera. “Bisogna valutare bene cosa vi è descritto nel progetto, dopo di ché potrò espormi. Voglio prima documentarmi bene e poi eventualmente portare avanti delle iniziative, ma prima voglio sapere se si tratta di un inceneritore o di qualcos’altro e se saranno rispettate tutte le norme ambientali. ” A rispondere così la sindaca Francesca Draià, che prima di esprimere giudizi vuole valutare bene e interloquire sull’opera sia con l’assessore al ramo della regione siciliana sia con i suoi colleghi sindaci della zona interessata. “Se sarà, come viene detto in giro, un inceneritore che potrà procurare danni alla salute dei cittadini e all’economia della zona- ha aggiunto- sarò la prima a scendere in piazza, perché con la salute dei cittadini e con le tasche degli agricoltori non si scherza”. Nei giorni scorsi, il coordinatore dei comitati cittadini Carlo Garofalo, valutata la delicata situazione, aveva chiesto un consiglio comunale straordinario all’aperto, per fare chiarezza sulla situazione:  “al momento – risponde la sindaca – anche se non spetta a me decidere ma al presidente del Consiglio, credo non ci siano le condizioni perché siamo in zona rossa, se ne potrà parlare in condizioni di normalità”. Ma anche il comitato cittadino di Agira ha chiesto la convocazione urgente e straordinaria del Consiglio comunale per approfondire le tematiche relative all’oggetto ed intraprendere le iniziative conseguenti. In provincia di Enna c’è già IL PD provinciale, che ha preso le distanze dal progetto e dal Comune di Enna: “emerge – scrivono in una nota – che il Comune di Enna abbia espresso parere favorevole. Ad oggi, non ci risulta nessuna discussione e nessun deliberato del Consiglio Comunale, data l’importanza dell’opera e il conseguente impatto ambientale è doveroso il coinvolgimento del Consiglio comunale. Il PD comunque, resta contrario alla realizzazione di impianti non in linea con la politica europea e sin da ora esprime la totale contrarietà all’eventuale realizzazione di impianti di termovalorizzazione o inceneritori all’interno del territorio ennese”. Come si vede c’è forte fibrillazione in provincia. Il progetto di cui si parla e sul quale la regione siciliana avrebbe già messo il sigillo riguarda l’installazione di una piattaforma di recupero risorse idriche tramite essicazioni di fanghi da depurazione nonché recupero di energia termica dalla parte secca. Il progetto è stato redatto il 30 gennaio del 2020 e autorizzato dalla Regione. Secondo la ditta progettista la Arri di Canicattì, il sito individuato per l’attivazione di recupero dei fanghi e la loro trasformazione, gode di un ottimo posizionamento rispetto al mercato di approvvigionamento, per la sua posizione baricentrica rispetto alla dislocazione territoriale di molti Comuni dell’Isola. Sarebbe stato scelto questo luogo perché Enna trovasi al centro della Sicilia, coprendola tutta con un raggio massimo di 150 Km. Ma non si è tenuto conto che proprio in quella zona chiamata “granaio d’Europa” per l’alta qualità del grano, insistono pure parecchie aziende agroalimentari altrettanto d’eccellenza che rischierebbero di ricevere un colpo mortale”.

Rino Caltagirone