L’uomo che si proclama innocente, la mattina del 28 giugno erain campagna con il fratello. Secondo quanto avrebbe raccontato agli inquirenti, si sarebbe allontanato e quando ha fatto ritorno ha trovato il congiunto privo di vita e ha effettuato vani tentativi di rianimarlo.
Un racconto che presenterebbe diverse incongruenze e contrasterebbe con il primo esame del cadavere, sul quale sarebbero state riscontrate ferite al capo non compatibili con la ricostruzione dell’indagato. Carmelo Bruno era stato posto in stato di fermo nelle ore successive al ritrovamento del corpo del fratello e all’apertura delle indagini. Ancora ignoto il movente.