Il Circolo gaglianese del Nord Italia dona statua di S. Cataldo, Patrono di Gagliano C.to

Gagliano. Il Circolo gaglianese del nord Italia ancora una volta mostra grande devozione al patrono San Cataldo e vicinanza al paese d’origine. In occasione del 950esimo anniversario del ritrovamento delle spoglie del santo, il Circolo ha fatto realizzare una statua da donare alla comunità gaglianese.

L’idea nacque nel maggio dello scorso anno, quando il presidente del Circolo, Michele Fiorenza, lesse la lettera che l’arciprete Pietro Antonio Ruggiero inviò al parroco della basilica San Cataldo di Taranto, mons. Emanuele Ferro, al quale preannunciava uno studio e una commissione di lavoro per festeggiare al meglio l’anniversario del ritrovamento delle preziose reliquie. Per tale ragione, il presidente Fiorenza si è fatto portavoce di questo proposito presso l’associazione.

Il Circolo gaglianese, sin dalla sua nascita nel 1992, si è sempre sentito parte integrante della comunità gaglianese, nonostante il tempo e la lontananza, di conseguenza l’idea di fare qualcosa per il paese d’origine è subito piaciuta ai membri dell’associazione. Il 30 agosto verrà benedetta la statua del santo protettore. Tanti sono i gaglianesi che non si sono mai scordati del “loro” San Cataldo. “Per tutti gli uomini e le donne gaglianesi – dice Michele Fiorenza (nella foto) – questo simulacro, che noi volentieri doniamo, rappresenterà un forte simbolo della nostra fede, in ricordo dei gaglianesi che vivono nella penisola italiana e non solo. La nostra Gagliano, con la sua storia millenaria e il suo gran santo, resterà punto di riferimento per noi gaglianesi emigrati. Il mio ringraziamento va al popolo gaglianese emigrato (Circolo Gaglianese nel Nord Italia) per la sensibilità dimostrata e per aver prontamente e con slancio devozionale assecondato questa idea”.

Sono state inoltre preparate delle pergamene che saranno benedette e consegnate a quanti hanno contribuito alla realizzazione della statua e una targa di ringraziamento che verrà consegnata al signor Nuccio Testa.

Valentina Ferrera