“No alla rimozione del Leone” simbolo di Leonforte

Leonforte. La quarta ondata pandemica ha trovato, ancora una volta, impreparata la sanità siciliana. Alto è infatti il numero di ricoverati Covid in ordinario e in Terapia Intensiva e basso quello degli immunizzati. L’assessore Razza continua a aumentare i posti di Intensiva, rosicchiando l’ordinario ai nosocomi dell’Isola ma pare insufficiente e in questo contesto il Ferro/Branciforti/Capra non è stato tenuto da conto, ancora una volta. Neppure l’urgenza di procrastinare le restrizioni, aumentando i posti letto, ha portato a considerare l’ipotesi di potenziare o convertire in Covid center, anche parzialmente, il F/B/C , garantendo personale, mezzi e strumenti a un ampio numero di utenti per l’emergenza Sars-Cov-2 e per dopo .
L’ospedale è dunque “game over”?
Prosegue intanto la vicenda della Madonna sulla rotonda in luogo del leone. La richiesta dei trentuno firmatari, i cui nomi non sono facilmente leggibili e di cui mancano le generalità, porta la data del primo giugno e chiede “in nome e per conto di tanti cittadini devoti della Madonna Maria SS della Catena” l’installazione di una statua al centro della rotonda dell’ingresso nord di Leonforte, in sostituzione dell’attuale stemma bronzeo. Uno dei trentuno firmatari è, per sua stessa ammissione, il signor Turi Castrogiovanni, che dopo aver ringraziato, su Facebook, l’amministrazione per aver accolto la richiesta ha in un altro post dichiarato: “ LA STATUA. SI METTE: NELLA ROTONDAO DAVANTI ALL’OSPEDALE!. O NELLA VIA MICHELANGELO.VICINO ALLA CHIESA DELLA CATENA! NON CI INTERESSA L’IMPORTANTE CHE SI REALIZI. VIVA. LA MADONNA DELLA CATENA”. Il signor Castrogiovanni ha compreso che i cittadini desiderosi di sostituire il leone erano forse solo trentuno, dato che in centinaia hanno opposto un diniego sentito alla delibera; e di questi a oggi più di cinquecento è giunta la petizione “NO ALLA RIMOZIONE DEL LEONE” indirizzata all’amministrazione comunale.
Si attendono risposte e si confida nel buon senso di molti e non solo del signor Turi Castrogiovanni, da sempre impegnato nella difesa dell’ospedale per il bene di una comunità, a cui sembra restare solo la fede nella Madonna.
Gabriella Grasso

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redazione-vivienna