Enna: territorio non solo devastato dagli incendi ma anche dalla “monnezza”

E’ un problema quotidiano, denunciato da molti cittadini, causato da tanti furbetti, giovani e meno giovani, i quali si possono definire con un solo aggettivo “irredimibili”. E’ l’unico termine che viene in mente nell’assistere a certe scene, nel guardare certe immagini che si protraggono da anni. L’irredimibilità di gesti e atteggiamenti che, pur “compiuti non dalla maggioranza della comunità ennese -denuncia Patrizio Puzzangara in arte Re Zenzero e Limone (nella foto)– pesano come se fossero le conseguenze di una maledizione che, alla fine, scontiamo tutti assistendo all’imbruttimento di un territorio non solo devastato dagli incendi ma anche dalla “monnezza”. Insomma, cumuli di immondizia in diversi punti, ad esempio, come quello posto all’attenzione da Puzzangara, in bella vista all’incrocio tra Ss 121 e la Sp 81 a metà strada tra Villarosa e Enna.

“Troviamo ovunque le tracce del passaggio degli incivili – dice Re Zenzero e Limone – refrattari o ostili alle norme di umanità o di educazione. Li potremmo definire con termini del nostro dialetto: lurduna, popolo di ‘ngrasciati. Sono persone che non si rassegnano alla fine dell’era dei cassonetti, che fingono di adeguarsi alla raccolta differenziata e poi, nottetempo, o anche in pieno giorno, scaraventano sacchi e sacchetti stracolmi di ogni genere di rifiuti, lanciandoli anche dai finestrini delle auto. Forse, se si rovistasse all’interno di qualche sacchetto si potrebbe scoprire l’identità di qualche incivile che ne approfitta e punirlo con una multa salatissima. Colpirne uno, per educarne altri cento”. Puzzangara è un fiume in piena e ribadisce più o meno gli stessi concetti. ”A Enna e Villarosa – aggiunge -ormai da tempo è operativa la raccolta differenziata, per cui l’utente deve provvedere soltanto a depositare il sacchetto dei rifiuti differenziati davanti casa o portare gli ingombranti nei centri di raccolta comunali. Ma quelle semplici operazioni diventano difficili, preferendo invece andare a depositare i rifiuti anche distanti dal proprio domicilio, senza differenziarli”.

Altra discarica si trova sempre nella Sp 81 all’incrocio con la strada che porta nel casello ferroviario di Seggio; cosi come negli spiazzi, nelle scarpate, nelle aree adibite a parcheggio, sui marciapiedi, talvolta perfino in mezzo alle carreggiate.
A Enna, tanto per fare qualche altro esempio, a Montesalvo, a fianco la chiesa e a poche decine di metri dov’è collocata la colonna in pietra che indica il centro della Sicilia, c’è uno spettacolo vergognoso. Nella sottostante balconata, da dove si possono godere panorami e tramonti mozzafiato nel periodo estivo, c’è uno spettacolo indecente. Ad incidere negativamente è probabilmente anche il comportamento di molti giovani, i quali lasciano per terra buste di plastica, residui di panini, cartoni di pizze, bottiglie e lattine vuote e quant’altro. Quale la soluzione? Presidiare di più le zone più a rischio e intervenire punendo chi sbaglia.

Giacomo Lisacchi