Piazza Armerina. I misteri del Palazzo Fundrò

Piazza Armerina. A tre anni di attività amministrativa, il sindaco di Piazza Armerina riunisce il centrodestra per tirare le fila. A prescindere che non si comprende cosa significhi tirare le fila, visto che solitamente si tirano i fili, ma poco importa, importa invece che le “fila” del sindaco vengano tirate. E da chi, da lui? E perché? Riunione piena di ogni ché e di ogni chi, all’interno della quale si è pesato quanto fatto in tre anni e quanto da fare per i prossimi due. Ora, a voler pesare quanto fatto verrebbe fuori un algoritmo con una strana forma, ma comprensibile, e con un peso superiore a quanto una bilancia industriale possa pesare, insomma tutto il contrario di tutto. A voler pesare e pensare, a quanto possa fare anche con l’aiuto del riunito centrodestra nei prossimi due anni, ci sarebbe da organizzare un viaggio a Lourdes. Ma come si fa’, ancora all’interno del Consiglio comunale non è stata effettuata nessuna verifica di maggioranza. Il così nominato centrodestra sarebbe ad oggi composto da: tre consiglieri di Forza Italia di cui uno di opposizione e due assessori. Il consigliere di opposizione sarebbe passato con la maggioranza o era solo per parlare? Un dei due assessori di dimetterà? Il gruppo di Fratelli d’Italia, che si era dichiarato di opposizione presenzia riunioni di maggioranza. Anche per parlare? Diventerà Bellissima, di cui vanterebbe a numero quattro consiglieri, in realtà ne può contare solo due visto che i restanti due, appartengono al gruppo misto da dichiarazione resa in Consiglio comunale, e ad oggi non esiste nessuna dichiarazione contraria. Ma se l’intenzione della riunione era riunire il centrodestra la Lega è diventata di sinistra? Non doveva ricevere l’invito il consigliere Amore rappresentante della Lega? Mistero della fede o pregiudizio? A proposito di fede, qualcuno ne dovrà avere tanta d’ora innanzi, si avvicinano le regionali e successivamente le amministrative. Andiamo alla dichiarazione mezzo social del consigliere Di Carlo relativamente all’acquisto dei vestiti del palio, davvero un gran Canyon…ma non troppo. A voler essere molto sintetica, sarebbero stati acquistati da parte del comune piazzese, dei vestiti, abiti per il Palio dei Normanni, che per contratto, perché esisterebbe il contratto, dovevano essere acquistati dal COPAT, consorzio turistico di Piazza Armerina, di cui uno dei soci sarebbe un amministratore. A dare certezza di ciò, una mail di ringraziamento indirizzata, alla presidente del consorzio, al sindaco, all’ufficio turistico e ad un consigliere comunale, ringraziamento al sindaco da parte del proprietario della ditta fornitrice degli abiti. I soldi utilizzati, sarebbero stati “donati” da un’altra società Ennese, che per statuto hanno un utilizzo vincolato non comprendente l’utilizzo delle somme per questi fini. Insomma, un comune in dissesto ed un’amministrazione acquista abiti per conto di un consorzio privato. Ma fosse solo questo il problema, incomprensibile anche l’utilizzo di somme dello Sprar per il pagamento di una quota, sempre degli stessi abiti, anche il contratto dello Sprar non prevederebbe utilizzo di somme di denaro se non servizi. Insomma, sembrerebbe non essere proprio un fuoco di paglia ed in molti sperano che non finisca tutto a vino e tarallucci. Nessuno sapeva, nessuno conosceva, nessuno aveva ricevuto nulla, però sembrerebbe non quadrare questa ed altre situazioni se qualche dipendente ha pensato bene a cautelarsi. A pensar male si fa peccato ma talvolta si indovina anche.
Anna Zagara