
Valguarnera. L’Amministrazione Comunale di Valguarnera non avendo potuto presenziare alle onoranze funebri del compianto on. Calogero Lo Giudice, ne ha voluto commemorare la figura umana e politica in Aula prima dell’inizio del Consiglio comunale. In sua memoria è stato osservato un minuto di silenzio. A tracciarne il profilo a nome della compagine di Giunta, del Consiglio e della cittadinanza, è stato l’assessore all’Agricoltura Andrea Scoto, suo grande amico. Lo Giudice infatti è stato per un lungo periodo della sua brillante carriera politica, un punto di riferimento della piccola cittadina, un faro luminoso e d’alto profilo, a disposizione della comunità. Per chi non lo sapesse, era considerato per metà carrapipano, avendo sposato tanti lustri fa la signora Silvana Tuttobene con la quale ha avuto due splendidi figli. Parecchi infatti, i periodi passati a Valguarnera a contatto con la gente, soprattutto d’estate nella sua bellissima campagna di Valdinoce. Era facile, fin quando le sue condizioni di salute glielo permisero, di vederlo in giro col suo sorriso sincero a salutare gente e dispensare consigli. Esponente di rilievo della Democrazia Cristiana, vicino a Pier Santi Mattarella, ha rivestito per circa un trentennio cariche importantissime: deputato regionale, Assessore regionale, Presidente della Regione e per due legislature deputato Europeo. Ritiratosi dalla politica ha dato corso alla sua grande passione, quella di professore universitario di Agraria , a Catania e Reggio Calabria. Tantissimi gli attestati di stima e vicinanza per la sua scomparsa pervenuti alla famiglia: dal Capo dello Stato, dal Presidente della Regione Musumeci, da ministri e politici importanti di allora e di adesso nonché da semplici cittadini. Toccanti le parole espresse da Scoto nel suo intervento: “Calogero Lo Giudice è stato sempre legato al nostro territorio ed ha rappresentato un punto di riferimento importantissimo in tanti settori della vita pubblica; sensibile alle problematiche socio-economiche locali, ha contribuito con la sua azione politica a migliorare le condizioni del nostro paese e della nostra Provincia. Ma al di là dell’alto profilo politico- ha continuato Scoto- voglio evidenziare alcune doti umane che lo hanno sempre contraddistinto. Colpiva in particolar modo per la sua umiltà, la sua semplicità e per i comportamenti leali e signorili. Una dote importante che oggi molti ignorano era quella di sapere soprattutto ascoltare, di essere attento ai bisogni del territorio e della gente, impegnandosi con generosità e competenza per risolverli, in particolare quelli dei più deboli. Io ritengo- ha detto concludendo- che le sue straordinarie doti umane e l’alto spessore politico siano stati i suoi maggiori punti di forza, non lasciandosi mai condizionare nella bagarre politica da rancori, vendette, pettegolezzi, interessi personali. Spero e mi auguro che il suo esempio possa essere di auspicio e di speranza per i politici di oggi e quelli della futura generazione”.
Rino Caltagirone