Stop alla “partite pregresse” in tariffa. Adesso tocca ai Sindaci

Ci sono novità sul fronte delle tariffe del sistema idrico a favore dei cittadini/consumatori.
Nei giorni scorsi è stata infatti depositata la sentenza della Cassazione che ha dichiarato illegittime le famose “partite pregresse” unilateralmente inserite in bolletta dal gestore del servizio idrico per la provincia di La Spezia.

Ne parliamo con Massimo Greco.

 

Tanto tuonò che piovve…

Esatto. Ciò dimostra che bisogna avere fiducia nella giustizia nonostante i tempi lunghi. Gli utenti/consumatori di La Spezia sono arrivati prima di noi in Cassazione e finalmente è stato affermato la violazione del principio di irretroattività della pretesa già riconosciuto in primo grado dal Giudice di Pace e ribaltato in sede di appello.

 

In particolare cosa scrivono gli “Ermellini”?

Che non può essere posto a carico degli utenti il recupero dei deficit di bilancio pregressi dell’ente gestore del servizio idrico in dipendenza di una disposizione di carattere univocamente retroattivo a prescindere dalla fruizione del servizio e dal nesso sinallagmatico alla sottoscrizione del contratto.

 

E poi?

Che la pretesa del gestore è illegittima per violazione del principio di buona fede, che caratterizza tutti i contratti, e in assenza di un potere impositivo. In sostanza sono stati accolti i medesimi motivi che, anche noi, più volte abbiamo prospettato e fra questi quello, implicito, della natura extra-contrattuale delle partite pregresse.

 

Il principio vale anche per le nostre tariffe?

Non è una sentenza della Corte Costituzionale come avvenuto in passato per i depuratori, ma il principio stabilito è chiaramente vincolante per tutti i livelli giurisdizionali che dovessero occuparsi della questione.

 

Dopo la sentenza del CGA che ha dichiarato illegittimo il costo dell’acqua deliberato dalla Regione, questa appare una batosta per i gestori del servizio….

E’ così, però è anche vero che non si possono sempre ribaltare sugli utenti gli errori della politica. Adesso l’Assemblea Territoriale Idrica formata dai Sindaci non ha più alibi per intervenire formalmente e stoppare questa ingiustizia delle partite pregresse.

 

Gli utenti cosa possono fare?

La strada maestra è quella di una class action promossa dalle Associazioni dei consumatori ma nelle more ogni utente farebbe bene a richiedere il rimborso di tutte le partire pregresse al gestore per interrompere i tempi della prescrizione.