Piazza Armerina. FI resta, FdI è lì

Piazza Armerina. Che marasma… volendo formulare un’equazione, oramai peraltro risolta, sappiamo che all’interno del civico consesso Piazzese abbiamo: due assessori, di cui uno anche consigliere e quindi due consiglieri comunali che stanno a Forza Italia, come l’incognita, y, sta all’onorevole Falcone. Altra, fazione, chiamiamola così forzese, a base monistica, sta all’onorevole Lantieri, come Forza Italia sta a nessuna incognita. Un unico partito due correnti… capite ora le origini di alcune calamità naturali. Andiamo ad altra equazione, FdI sta al commissario cittadino, come tre consiglieri comunali di FdI stanno a Cammarata, risultato, un partito vuoto, che giocano al gioco delle sedie… tre giocatori, prima erano quattro, due sedie. Questo il trailer, volendolo paragonare ad un film, psicologico, con scene d’azione, avventura, adatto ad un pubblico adulto. Netflix lo inserirà per la prima visione la prossima tornata elettorale regionale. I protagonisti l’onorevole Lantieri e l’onorevole Falcone, si sfideranno a suon di numeri, la piccola cittadina che li ospita, si ritroverà fra due fuochi, la provincia di Enna e quella di Catania.
Qui o si fa l’Italia o si muore…ma quale delle due? L’Italia futura, della fratellanza? Una sola stagione con poche puntate, d’altronde il regista non è poi così i-spirato, ed all’interno del consiglio comunale della città dei mosaici si vive il blocco dello scrittore, vale anche per i registi. Alcuni quotidiani titolano: “al centrodestra manca un centrodestra”, a Piazza Armerina ne abbiamo due. Vuoi vedere che per le prossime tornate elettorali avremo due sindaci dello stesso partito? Uno di maggioranza ed uno di minoranza.
In tutto questo, Diventerà Bellissima, ormai soprannominata “utopia”, approda con una piccola parte del copione, difendendo quella fazione politica di FI che risponde all’onorevole Falcone. Ma non potevano farlo loro direttamente? Perché proprio gli emissari di Cammarata? Comunicano, che stanno lasciando le chiavi della porta d’ingresso sotto lo zerbino ai figli di Giorgia, ma non devono rientrare tardi, e contemporaneamente invitano per un caffè la componente monistica forzese. In tutto questo, non si può che recensire questo trailer come: di poco gusto, poco chiaro, per nulla politico, per nulla facente gli interessi del popolo, da censura, perché nuoce gravemente alla salute intellettiva di chi si spende con onestà politica ed intellettuale affinché possa essere garantito il proprio elettorato passivo, il cittadino, che è andato ad esprimere la propria preferenza e che dopo aver pagato il biglietto è costretto a guardare uno spettacolo a dir poco vergognoso e vomitevole.
Anna Zagara