Valguarnera. Troppe strumentalizzazioni e accuse false sul caso Castoro, ma io non mollo risponde la sindaca

Valguarnera. “Troppe strumentalizzazioni e accuse false nei miei confronti”, sul caso Castoro. “Ma non mi faccio intimorire da nessuno e non sono disposta a mollare”. La sindaca Draià non ci sta e dopo mesi di “gogna mediatica” è un fiume in piena e risponde per le rime a Castoro, al PD e ai suoi dirigenti, scrivendo una lettera aperta alle massime autorità istituzionali della Provincia a difesa del suo operato. Nella missiva la sindaca stigmatizza il comportamento del PD e in particolare di due suoi deputati nazionali e di uno regionale che hanno sposato la causa di Castoro con delle interrogazioni parlamentari al Ministro dell’Interno e del Lavoro, senza – a suo dire – conoscere profondamente i fatti. Parole, come accennato, durissime nei confronti dei vertici del PD tacciati – nel caso conoscessero realmente la vicenda – di condurre faziosi giochini di bassa politica. La dura e lunga lettera è stata indirizzata al Prefetto di Enna, alla Procura della Repubblica di Enna, alla Questura di Enna, al Commissario di Polizia di Piazza Armerina, al Comando Provinciale dei Carabinieri, al Comando dei Carabinieri di Valguarnera e agli Organi di Stampa. “Sorprendono, ed indignano non poco – esordisce Draià – le strumentalizzazioni del “caso Castoro” cui continuiamo ad assistere. Leggo di interrogazioni che il Partito Democratico avrebbe rivolto, addirittura, al Ministro dell’Interno ed al Ministro del Lavoro, tramite i due parlamentari nazionali Navarra e Raciti, tese ad accertare mie presunte condotte illecite. Interrogazioni che seguono, a distanza di tempo, ad una presa di posizione del Segretario Provinciale dello stesso partito e ad una interrogazione del deputato regionale Di Pasquale, componente, niente di meno della Commissione d’inchiesta sul fenomeno mafioso e della corruzione in Sicilia. Mi chiedo ovviamente- si interroga Draià- se costoro che si lanciano in così ardite prese di posizione nei confronti della sottoscritta, sono a conoscenza dei fatti, conoscono gli atti, o semplicemente conducono faziosi giochini di bassa politica.” Ed ancora: “Questi signori sono stati informati che, oltre tre mesi fa, in data 21 luglio 2021, il Pubblico Ministero di Enna ha richiesto (senza nemmeno ritenere necessario sentirmi, nonostante io lo avessi richiesto immediatamente tramite il mio legale) l’archiviazione del procedimento originato dalla denuncia sporta dal sig. Castoro nei miei confronti? Perché delle due l’una: o sanno della richiesta di archiviazione e, nell’ignorarne maliziosamente i contenuti, mancano di rispetto all’autorità giudiziaria che si è pronunciata richiedendo l’archiviazione; o non ne sanno, ed allora mancano di serietà e correttezza, perché solo così può definirsi il comportamento di coloro che denunciano nelle più alte sedi istituzionali, senza minimamente conoscere i contenuti della vicenda oggetto della loro denuncia”. Ma nessuno toglie dalla testa della sindaca che il PD e Castoro abbiano voluto strumentalizzare la vicenda per ragioni meramente politiche, tanto che a tale riguardo afferma: “Sanno, inoltre, gli autorevoli dirigenti del Partito democratico che si prestano a tali strumentalizzazioni che il denunciante Castoro scrive in denuncia che le condotte vessatorie in suo danno sarebbero frutto della complicità del Sindaco, della ditta aggiudicataria del servizio di raccolta rifiuti e dell’ufficio tecnico del Comune di Valguarnera, ma denuncia unicamente il Sindaco?! Questo comprova una volta di più che il denunciante Castoro – ed il suo partito, nel darne seguito mediatico – abbia inteso strumentalizzare la vicenda per mere ragioni politiche, indebitamente trasponendola in ambito giudiziario”. Poi Draià entra nel merito dell’iter giudiziario: Castoro ha proposto opposizione alla richiesta della Procura di Enna. E’ un suo diritto: sarà il Giudice, a una udienza di marzo, a dire la parola definitiva sulla vicenda. Ma è necessario stigmatizzare un tale modo di intendere la politica. Non è con le accuse false che si può avere la meglio sull’avversario politico. Stiano sereni, il sig. Castoro ed il Partito democratico: io non mollo! Perché sono forte della mia dignità e perché è l’interesse della comunità l’unica bussola che ha sempre mosso il mio operato, come è dimostrato dalla mia riconferma plebiscitaria alla carica che ho l’onore di rivestire. Sulla vicenda in questione ho fin da subito dato la mia disponibilità ad essere sentita da tutti gli organi e autorità, perché non ho mai avuto nulla da temere né da nascondere. Ho assoluto rispetto del ruolo del Giudice che dovrà pronunciarsi sulla richiesta della Procura ed attenderò pazientemente che sia messa la parola fine alla vicenda. Ma preciso sin d’ora che mai permetterò a nessuno di infangare il mio nome, la mia reputazione e il mio lavoro, che tutelerò in ogni sede nei confronti di coloro che mentono sapendo di mentire”. Nel concludere rivolge un invito agli autorevoli esponenti politici del PD, “che stanno cavalcando questa misera vicenda per altrettanto misere ragioni di tornaconto elettorale, consiglio coscienza ed onestà di pensiero, perché alla sua fine rimarrà solo il ricordo della loro mancanza di dignità e della loro slealtà politica. Sono pronta a far valere la mia integrità ovunque e sono pronta ad andare in capo al mondo, ma non permetterò a nessuno di mentire sulla mia persona e sul mio operato. Sia chiaro, non mi fanno paura né partiti nè sistemi, perché in 6 anni non ho mai abusato della mia posizione, e ricordo a tutti che mai ho avuto problemi né rinvii a giudizio o altro, avendo lavorato con trasparenza e in piena legalità. Quindi io non mi lascio intimorire da nessuno e continuo a lottare per una società onesta, seria e che si muova nell’interesse di tutti e non di pochi. Ed è ciò che continuerò a fare: lor signori del Pd stiano sereni”.

Rino Caltagirone