A Enna si riparte da Napoleone Colajanni

A Enna si riparte da Napoleone Colajanni
di Massimo Greco


Le politiche di resilienza delle aree interne e centrali della Sicilia devono mirare a generare forme di sviluppo sostenibile. E’ una regola fondamentale che la classe dirigente locale dovrà tenere ben presente per evitare sprechi di risorse pubbliche e di tempo a disposizione. Il tempo è infatti una variabile che nelle analisi viene poco considerata, visto che un’azione pubblica può essere promossa oggi, domani ma anche dopo domani. Siamo ormai ai tempi supplementari, le buone politiche vanno fatte subito, individuando le direttrici strategiche e coinvolgendo tutti i potenziali attori locali dello sviluppo che, occorre qui ricordare, non sono solo quelli riconducibili alla più esposta classe politica. Sul primo obiettivo non possiamo ancora tergiversare, Enna potrà ritornare ad essere il capoluogo (smart) dell’entroterra siciliano solo se saprà valorizzare le proprie potenzialità, a cominciare da quelle culturali, universitarie e congressuali. Chi pensa ancora ad ipotesi di sviluppo basate sui tradizionali asset economici (agricoltura, industria) è destinato a perdere tempo prezioso. Il secondo obiettivo è quello di selezionare le migliori intelligenze rimaste ancora in situ, aiutandole a promuoverne le idee, l’innovazione e la creatività. E’ in tale contesto che si colloca il Centro Studi “Napoleone Colajanni”, recentemente fondato da Paolo Garofalo e dai suoi collaboratori, determinato a riprendere i ragionamenti del sociologo e politico Colajanni in chiave contemporanea. E per fare questo puntuale è arrivata la collaborazione dell’Università Kore con la messa a disposizione di docenti e strutture logistiche per le tre giornate programmate (15, 23 e 29 novembre 2021). Sono queste le iniziative che vanno scoperte ed amplificate, perché nascendo “dal territorio” e “per il territorio”, possono contribuire a formare quella “cittadinanza competente” capace di resistere ai tumultuosi cambiamenti della società, traendone beneficio a vantaggio della propria comunità. Ci aspettiamo analoghe iniziative anche sul versante musicale ed artistico, sicuri come siamo di riuscire a “scovare” potenzialità inespresse anche su questi due pilastri della cultura ennese.