Enna. Alla Kore non c’è due senza tre… Capi di Stato

Enna. Alla Kore non c’è due senza tre… Capi di Stato
di Massimo Greco

Per l’inaugurazione dell’anno accademico e dei novelli laboratori di Biomedicina dell’Università Kore, programmata per il prossimo 10 dicembre, è prevista la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dell’Università Maria Cristina Messa. Se è la prima volta che il Ministro dell’Università visita l’ateneo ennese, è la terza volta che il Capo dello Stato partecipa a siffatta celebrazione. Il primo fu Oscar Luigi Scalfaro e il secondo fu Azeglio Ciampi. Per una libera università non statale, che ha appena compiuto 16 anni, è certamente motivo di orgoglio e soddisfazione ricevere attenzioni di tale elevatura istituzionale, e di ciò non possiamo che prenderne atto. Ma non basta, occorre dire qualcosa in più ed utilizzare le giuste coloriture per evidenziare l’accreditamento e l’affidabilità del management della Kore capace, ictu oculi, non solo d’incuriosire ma anche di stimolare attenzioni e sostegni istituzionali ai massimi livelli. Si conferma quindi l’assunto, che abbiamo avuto occasione di suggerire ad un attento tesista di dottorato del medesimo ateneo, che la Kore – l’unica università siciliana a non essere stata istituita da un Papa o da un Re ma dal suo territorio che ne ha ideato e generato l’impianto ordinamentale – rappresenta un evento endogeno che sembra sortire gli stessi effetti virtuosi della proclamazione di Castrogiovanni a capoluogo di Provincia nel 1926, posizionandosi “di traverso”, tanto da essere considerata “un’occasione storica irripetibile”, rispetto a quello che sembra essere un’inarrestabile declino verso la desertificazione delle aree interne e centrali della Sicilia.
In tale contesto, fatto anche di apprezzamenti e riconoscimenti, la Kore sembra destinata ad assumersi la “responsabilità” di prendere l’iniziativa, di segnare la traiettoria e, perchè no, di promuovere azioni sussidiarie su quel versante delle politiche di sviluppo locale a sostegno delle aree interne della Sicilia, in cui la tradizionale architettura istituzionale sembra segnare il passo. Concepire quindi la Kore come una “economia in movimento”, passando dall’università-soggetto all’università-funzione, capace di organizzarsi in rapporto a un ambiente in costante evoluzione e guardando ciò che avviene sul territorio. È questa “capitalizzazione della conoscenza”, in chiave “trasformativa”, a costituire il cuore della nuova missione della Kore, fatto che la lega in modo più stretto al territorio e agli utilizzatori della conoscenza, che la porta a superare l’approccio del docente “lupo solitario” ed a costituirsi come un attore economico a pieno titolo. In questa fitta rete di relazioni la città di Enna potrà diventare il campus naturale della sua “città universitaria”, “città della conoscenza”, nodo nevralgico che pulsa di conoscenze e idee. Certo, non tutti sono disposti e capaci di diventare attori dello sviluppo locale, ma è sufficiente che il processo coinvolga la parte dinamica delle “eliche”, interessando tutti quei soggetti disposti ad operare, perchè l’identità del luogo si riproduca e si rigeneri nel corso del tempo intrecciata alle identità dei territori con i quali condivide se non la medesima genesi, lo stesso destino.