Valguarnera: criticità, anomalie e profili di irregolarità rilevati dalla Corte dei Conti

Valguarnera. Criticità, anomalie, profili di irregolarità contabile rilevate dalla Corte dei conti, sezione Sicilia, sugli equilibri di Bilancio nonché difformità sui rendiconti finanziari. Sotto la lente di ingrandimento i rendiconti degli esercizi finanziari che vanno dal 2015 al 2019 e il bilancio di previsione 2020-2022. La Corte con deliberazione 176/ 2021, in pratica, fa i conti in tasca al Comune di Valguarnera. Entrando nel merito ha effettuato dei rilievi in ordine alla composizione del risultato di amministrazione e del disavanzo finanziario relativamente alle annualità citate mettendo in particolare nel mirino il ritardo nell’approvazione dei documenti contabili rispetto ai termini di legge. In sintesi: 1) Risultati di amministrazione che fanno emergere la presenza di disavanzi di amministrazione nell’esercizio 2019. 2) La non congruità degli accantonamenti al fondo contenzioso e al fondo perdite società partecipate. 3) Il ricorso costante all’anticipazione di tesoreria, nel periodo preso in esame 2015-2019 per importi significativi e l’utilizzo di fondi aventi specifica destinazione da ricostituire. 4) La grave difficoltà della riscossione delle entrate relative al recupero dell’evasione IMU e l’assenza di riscossioni per questo tributo negli esercizi 2017, 2018, 2019. 5) La formazione di nuovi residui, un basso tasso di realizzazione del totale dei residui attivi e la conservazione di essi riferiti ad annualità con anzianità superiore ai 5 anni. 6) Sugli organismi partecipati per gli esercizi considerati, il sistema informativo non consente di rilevare i rapporti finanziari, economici e patrimoniali tra l’Ente e le sue società partecipate e si rileva la mancata sottoscrizione, da parte degli organi di revisione delle partecipate, della effettuata conciliazione dei rapporti creditori/ debitori. 7) Il superamento dei valori limite da parte dell’Ente dei parametri di deficitarietà in tutti gli esercizi presi in esame. 8) I maggiori pagamenti dovuti ad atti da transazione, a maggiori spese per liti e atti a difesa dell’Ente, a disavanzi non ripianati entri i termini. Entrando nel merito la Corte si sofferma in particolare sulla gestione di Cassa, rilevando una preoccupante situazione finanziaria determinata dall’utilizzo costante dell’anticipazione di tesoreria non restituita, che manifesta l’incapacità di far fronte ai pagamenti, con le entrate ordinarie. Altra nota dolente rilevata dalla Corte riguarda l’attività di riscossione dell’Ente. Il collegio a tal riguardo ha segnalato la difficoltà del Comune al recupero dell’Evasione IMU 2015 e una non corretta programmazione finanziaria sui valori accertati del 2016, segnalando l’assenza di riscossione per il 2016, mentre per gli esercizi 2017- 2018- 2019- si conferma l’assenza di riscossione a fronte di accertamento IMU, rispettivamente per euro 209 mila, 220 mila, 228 mila. Un altro punto di criticità avanzato riguarda il recupero crediti. Il collegio in tal senso rileva una strutturale incapacità dell’Ente nell’attività del recupero crediti e della riscossione dei tributi, evidenziando in particolare le gravi inefficienze gestionali derivanti dall’assenza di riscossione IMU dal 2016 al 2019. La Corte, nell’esame dei documenti contabili dell’ultimo quinquennio, ha rilevato inoltre una consistente mole di residui passivi che “riflette l’inadeguatezza dell’Ente nel gestire celermente la fase dei pagamenti”. La sezione in ultimo, nel dispositivo, sancisce per il Comune di Valguarnera: “la sussistenza di una preoccupante situazione economico- finanziaria, con un rilevante disavanzo da recuperare ed una grave situazione di Cassa. Pertanto richiama l’Ente a provvedere a rimuovere le irregolarità accertate e procedere nella direzione di una rigida e severa politica economica di rientro dal disavanzo, al fine di porre rimedio alla tendenza negativa, che potrebbe in futuro sfociare in una irrimediabile situazione di squilibrio. In considerazione dei gravi elementi di criticità emersi e della presenza di un rilevante disavanzo. Nelle more dell’adozione delle misure correttive scaturenti dalla presente- delibera- il divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge (il cui rispetto deve essere verificato dall’organo di revisione). L’applicazione del predetto divieto sussiste fino a quando permane l’onere di copertura del disavanzo effettivo accertato o da quello derivante dai debiti fuori bilancio da riconoscere e finanziare, condizioni che il Comune è tenuto a verificare e su cui l’organo di revisione deve attentamente vigilare”.
Rino Caltagirone

I pareri e i giudizi del giorno dopo:

L’ex sindaco Sebo Leanza: “Il giudizio negativo della Corte dei conti conferma quanto detto in questi anni sulla gestione non oculata delle risorse finanziarie. I rilievi formulati dai magistrati impongono una immediata inversione di rotta. Il contenzioso con i privati ci ha visti soccombenti e quindi siamo stati costretti a pagare ingenti somme. Avere usato il più delle volte in maniera impropria l’anticipazione di cassa ha avuto un costo di 300 mila euro di interessi passivi, oltre al fatto che dobbiamo restituire le somme alla tesoreria comunale. Il richiamo dei magistrati che è anche un obbligo per i Comuni, impone l’utilizzo dell’anticipazione di cassa per fronteggiare temporanee esigenze e non per finanziare spese voluttuarie. La Corte dei Conti attende la risposta del Consiglio comunale che deve formulare le azioni correttive. Mi permetto di suggerire al presidente del Consiglio di scegliere un esperto di contabilità pubblica che illustri la decisione della Corte dei conti ed aiuti i consiglieri a formulare azioni correttive per fare in modo che la gestione finanziaria sia coerente con i principi contabili. Ed infine, evitare che si ripeta quello che è successo nell’ultimo Consiglio comunale, l’approvazione del rendiconto con il parere negativo sia del segretario comunale che dal collegio dei revisori, rispetto ad un rilievo non formale (impegno di risorse non proprie per finanziare spesa corrente) che incide sostanzialmente sul risultato finale del conto“.

Il consigliere PD Angelo Bruno: “Per anni il dibattito politico si è concentrato sulla situazione finanziaria del nostro Ente. Per anni abbiamo assistito a due visioni politiche diverse, chi come me definiva leggera la gestione finanziaria, chi come il Sindaco che definiva la sua gestione perfettamente in ordine, puntuale e precisa. Oggi siamo arrivati in maniera definitiva alla conclusione di questo eterno dibattito, grazie alla prescrizione della Corte dei conti. La stessa che con propria deliberazione fa i conti in tasca al Comune e di fatto smonta le teorie bizzarre e poco credibili della sindaca Draià. E’ chiaro che la grave situazione merita un approfondimento maggiore e finalmente un dibattito serio sul futuro finanziario dell’Ente ed anche sul futuro dei servizi ai nostri cittadini e sul destino dei dipendenti comunali. Mi auguro che l’Amministrazione comunale rifletta seriamente sull’accaduto e possa chiaramente ammettere il fallimento di una visione politica e finanziaria. Questa volta l’Amministrazione Draià è messa davanti alle proprie inevitabile e chiare responsabilità”.