Enna. L’Università Kore tra mito e realtà

Enna. L’Università Kore tra mito e realtà
di Massimo Greco


Kore, il nome scelto per l’università di Enna, è il risultato di una riflessione dei suoi fondatori che ben interpretarono mitologicamente l’esigenza di fare “rinascere” il debole territorio dell’entroterra siciliano. Ma della mitologia non può essere preso solo ciò che fa comodo, soprattutto allorquando le creature di cui trattasi diventano sempre più belle e attraenti. Se nel mito, “il ratto di Kore” fu calmierato in sede di conferenza di servizi appositamente indetta dal capo dell’olimpo Zeus, portando a più miti consigli l’arrapato Plutone, non è così scontato che analogo risultato possa aversi nel mondo reale. Ma vi è una variabile ancora più determinante che sembra essere sottovaluta: “il tempo”. Sì perché mentre nei miti – compreso quello che ci riguarda – le dinamiche sono promosse da divinità, cioè da uomini e donne dotate dell’eterna giovinezza, nella realtà i processi umani sono governati dai cosiddetti “mortali”. In tale contesto, ci appare ardito il tentativo di chi vuole trovare una sintesi nella dicotomia tra il mondo finito, di cui l’uomo mortale ne è la massima rappresentazione, e il mondo infinito rappresentato dagli esseri immortali: “le divinità”. Con il cristianesimo, il confine tra uomo e Dio è diventato più sfumato, l’uomo può finalmente sperare nella vita eterna, ma soltanto dopo la morte e solo con lo spirito.
E’ questo il contesto con cui dovrà fare i conti l’illuminato tridente Salerno-Puglisi-Berrittella, che ha certamente avuto il merito di far superare all’Università Kore la delicata fase della pubertà al punto di riuscire pure a farle procreare la facoltà di medicina.

A questo punto, tra mito e realtà, tra speranza e pragmatismo, tra serio e faceto, non si può ignorare lo scampanellìo dell’INPS che, sconosciuto solo alle divinità, ha già notificato i primi avvisi di quiescenza ad alcuni protagonisti “mortali” della storia di Kore.
Con l’università, Enna ha sperimentato un modello vincente di governance fondato su processi di cooptazione, di elitaria memoria, e di ciò ne abbiamo dato più volte atto. Ma chi ci garantisce che all’illuminato tridente si sostituisca un altro tridente, capace di preservare la Kore, ora certamente matura e più affascinante, da un secondo ratto?