Calascibetta: spazio cittadino in onore dell’ex Presidente della Regione Siciliana Giuseppe D’Angelo

Calascibetta: spazio cittadino in onore dell’ex Presidente della Regione Siciliana Giuseppe D’Angelo
Il filo rosso di legalità che univa Giuseppe D’Angelo, Pier Santi Mattarella e Aldo Moro


Calascibetta. A trent’anni dalla morte del professore Giuseppe D’Angelo, esponente di spicco dell’allora Democrazia Cristiana, presidente della Regione Siciliana dal 1961 al 1964, con il primo governo di centro-sinistra (Dc-Psi), e sindaco della sua amata Calascibetta, l’amministrazione comunale, presieduta dal primo cittadino Piero Capizzi, ha voluto omaggiare, intitolandogli lo spazio antistante la bibblioteca comunale, il politico che ha dato lustro soprattutto a Calascibetta, dove era nato il 15 novembre del 1913. Definito un “galantuomo” e “uomo di fede”, D’Angelo fu il politico che sconfisse il “Milazzismo” e si schierò contro lo strapotere degli esattori delle tasse in Sicilia, i cugini Antonino e Ignazio Salvo, quest’ultimo condannato per associazione mafiosa. In pochi sanno che il pentito di giustizia Antonino Calderone, durante una sua audizione, ha detto che Cosa Nostra regionale aveva decretato l’uccisione del presidente della Regione D’Angelo, perchè era stato lui a chiedere la prima Commissione antimafia in Sicilia, rendendo la vita difficile ai mafiosi. La rese quasi impossibile soprattutto ai due esattori delle tasse, amici di Salvo Lima. D’Angelo voleva che si indagasse sull’intreccio mafia-politica nella gestione degli enti pubblici. Il piano di fuoco non ebbe seguito perchè -continua il pentito Calderone – si oppose l’allora referente provinciale Ennese di Cosa Nostra. Se da un lato gli fu salvata la vita, dall’altro, le forti pressioni mafiose, che arrivavano dal palermitano e dal trapanese, decretarono la fine della ascesa politica di D’Angelo. In occasione delle elezioni regionali del 1967 – hanno riferito alcuni collaboratori di giustizia – in provincia di Enna fu immesso in circolazione del denaro al fine di indurre gli elettori a votare candidati diversi dall’On. D’Angelo. Da ieri mattina intanto una targa ricordo trova posto nel prospetto della Biblioteca comunale con su scritto: “Spazio Cittadino On. Prof. Giuseppe D’Angelo – Sindaco di Calascibetta – Presidente della Regione Siciliana”.

Una giornata commemorativa, voluta fortemente dall’attuale presidente del Consiglio, Salvatore Cucci, amico sincero di D’Angelo, e dal sindaco Piero Capizzi, iniziata con le note della Fanfara dei Bersaglieri, proseguita con la messa in suffragio, e conclusasi con la scopertura della targa commemorativa. Presenti anche la nipote di D’Angelo e il sindaco di Troina Fabio Venezia. Il sindaco di Calascibetta, Piero Capizzi, nel ricordare D’Angelo, ha citato una frase dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale, intervistato dallo studioso Pierluigi Basile, ha affermato: “Tra D’Angelo e mio fratello Pier Santi c’era amicizia e stima sincera. Giuseppe D’Angelo, Pier Santi Mattarella e Aldo Moro uniti dal principio della legalità”. Politici, oseremo dire, d’altri tempi. Dopo l’intitolazione dell’Aula consiliare, avvenuta in passato, quello di ieri è stato l’ennesimo riconoscimento nei confronti di un politico perbene. “D’Angelo – ha sottolineato l’arciprete don Giuseppe Di Rocco – non solo è stato un politico onesto e di grande fede, ma è stato anche un uomo che ha fatto tanto bene”.
Francesco Librizzi