I giovani decidano dove lanciare “il pallino”

I giovani decidano dove lanciare “il pallino”
di Massimo Greco


Aprire l’anno con la giusta carica riflessiva è cosa buona e utile, magari rileggendo il discorso del Presidente Mattarella nella parte in cui ha preso a prestito le parole del professore Carmina morto nella strage di Ravanusa, per invitare i giovani a non essere “spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente”. Concetti-chiave che riecheggiano quanto già sostenuto con rabbia da Oriana Fallaci, secondo cui “Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita. Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano”. In questo caloroso contesto stimolativo mutuato dal Presidente Mattarella, impregnato di concetti-chiave (impegno, coraggio, protagonismo, passione, intraprendenza, sogno, solidarietà) emerge con forza anche un altro concetto non verbalizzato, perché implicitamente sotteso al ruolo professionale del professore Carmina: la conoscenza. Ed ecco che andando ancora più indietro negli anni, ci viene in soccorso Dante Alighieri che, in una delle sue terzine, scrisse “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. In sostanza, l’uomo si differenzia dall’animale perché è antropologicamente destinato ad evolversi inseguendo la conoscenza. Virtù e conoscenza non sono un’opzione ma un obbligo morale, pena la messa in discussione dell’esistenza stessa dell’uomo. A fortiori i giovani, che rappresentano l’ossatura portante della società, potranno amare la vita, decidendo dove lanciare “il pallino”, solo se apriranno il cancello della conoscenza, solo se non smetteranno mai di essere curiosi, solo se acquisiranno la consapevolezza del proprio potere.