Presidente Consiglio comunale Enna, Gargaglione, respinge richiesta dimissioni del Sindaco Dipietro

Enna. A seguito del dibattito d’aula del 28 dicembre u.s. e delle successive dichiarazioni del Sindaco i consiglieri comunali Gargaglione e Macaluso hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
“Abbiamo scelto la strada della chiarezza e della coerenza. Non abbiamo firmato il documento di maggioranza perché quel documento non spiega le ragioni della crisi e, soprattutto, non tiene conto delle richieste fatte al Sindaco in più occasioni. Il documento sottoposto alla firma dei consiglieri di maggioranza, propinato, tra l’altro solo pochi minuti prima del dibattito politico, serviva esclusivamente, come nei fatti è servito, a ripristinare lo status quo ante, creando un salvacondotto ai consiglieri Contino e Campanile che, in questo modo, sono potuti rientrare dalla finestra dopo essere usciti dalla porta, neanche tanto elegantemente. Per avere contezza di ciò basta leggere il verbale del consiglio comunale del 23 ottobre u.s.
La sottoscrizione del citato documento era ed è una soluzione solo “apparente” della crisi, insomma uno specchietto per le allodole che mortifica le istituzioni, la politica, la dignità e l’intelligenza non solo dei sottoscritti consiglieri, ma di tutti i cittadini che hanno creduto in noi, dandoci fiducia con il voto.
Noi non abbiamo mai barattato, e mai lo faremo, la nostra libertà di pensiero per paura di ritorsioni. Questo lo lasciamo ad altri! Ed è per questo che restituiamo al mittente la richiesta di dimissioni, una richiesta che ha il sapore della vendetta nei confronti di chi ha sempre avuto il coraggio di fronteggiare il “comandante” in ogni sede e tutte le volte in cui la visione delle scelte politiche era differente. La richiesta di dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio per quanto ci riguarda non è altro che una punizione esemplare per non aver accettato l’inaccettabile.
Come il caro Sindaco sa, la presidenza del consiglio, più che il frutto di un accordo politico, è il risultato del lavoro di tante persone che hanno creduto in questo obiettivo e hanno lavorato, facendo squadra, per il suo raggiungimento. Il Presidente del Consiglio lo ha scelto la cittadinanza con quasi 700 preferenze! Dimettersi costituirebbe un tradimento, significherebbe fare un torto a tutte queste persone e, soprattutto, consentirebbe al Sindaco di consumare l’ennesimo atto di arroganza nei confronti di una forza politica che è sempre stata leale e corretta. Questo per noi non è minimamente accettabile e non può essere consentito!
In altre parole, a proposito del richiamo al ripristino delle più elementari regole democratiche, ci avvarremo delle stesse regole che il sindaco Dipietro invocò nel momento in cui il precedente Presidente del consiglio, Ezio De Rose (eletto in forza ad una maggioranza consiliare), cambiò schieramento per salvare lo stesso Sindaco dalla mozione di sfiducia. Ci si è ormai quasi abituati al fatto che, per alcuni, le tanto invocate regole sembrano essere adoperate a proprio uso e consumo”.

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redazione-vivienna