Mettete il green pass per entrare in chiesa!

La variante Omicron sta trascinando i contagi ad altissime vette con tutti gli indicatori sempre più votati a scenari gravi quasi da prima ondata. Le misure di contenimento, dopo la fase contiana votata alla salvaguardia della salute a dispetto dell’economia, per un classico vizio italiano di passare da un estremo all’altro, ora sono tutte votate alla salvaguardia dell’economia a dispetto della salute. La tessera verde, infame o benedetta in base alla recente tifoseria da stadio che si è andata a creare, è ormai, soprattutto nel nostro entroterra dichiarato arancione, un qualcosa che dobbiamo sempre avere a portata di mano, soprattutto in quei luoghi dove si fanno gli assembramenti. Ma non proprio in tutti: sembra quasi, infatti, che ci sia un luogo dove il Covid praticamente non esiste e quel luogo si chiama chiesa. Ora, la domanda sorge spontanea: che differenza c’è tra un cinema e una chiesa? Se proietto “I 10 comandamenti” o “La passione di Cristo” al cinema o in chiesa mentre nel primo luogo serve il green pass rafforzato, nel secondo caso basta un Segno di Croce all’entrata.
Non ci pare che il Covid sia un virus “confessato” che non attacchi i fedeli ed è emerso che è molto meglio aumentare le distanze di sicurezza. E anche se non è emerso esplicitamente, non sarà un Padre Nostro in più detto all’interno della chiesa a immunizzarci dal Covid. La fede è importante (per chi ce l’ha) e non deve scadere in un pericolo per la salute propria o degli altri. È anche un importante messaggio nei confronti della Chiesa ingerente e politica che è meglio che si faccia gli affari propri e comprenda che le Chiese, come i Cinema e gli Stadi (per citarne alcuni) sono luoghi in cui avviene la stessa cosa: una riunione di persone. Che poi c’è chi ha fede nella propria squadra, perché deve esserci una fede di serie A e fede di serie B? Ma aldilà della domanda provocatoria: il bisogno primario può essere la preghiera. L’ostentazione della fede no!
Alain Calò