Condannato un assorino per avere picchiato la moglie

Assoro. Avrebbe ripetutamente insultato, minacciato e picchiato la moglie. Le avrebbe reso la vita impossibile. L’avrebbe presa a schiaffi e a pugni, sbattuta al muro, strattonata, presa per i capelli e in un’occasione pure trascinata con sé in campagna, impedendole di andare via. Per questo adesso un marito di Assoro è stato condannato a 2 anni e 1 mese di reclusione dal tribunale di Enna con le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza privata.La sentenza è stata emessa dal presidente della sezione penale del Tribunale di Enna, Francesco Paolo Pitarresi. Il giudice ha accolto la tesi della persona offesa, assistita dall’avvocato Angela Maenza. Nel corso delle indagini, partite oltre due anni fa – ma i maltrattamenti, secondo quanto emerso, sarebbero andati avanti lungamente – fu emesso anche un provvedimento restrittivo nei confronti dell’imputato, da parte del gip ennese Vittorio La Placa. Un divieto di avvicinamento che peraltro lui, il condannato – di cui non si riportano le generalità a tutela della persona offesa – avrebbe anche violato, considerato che un giorno, nell’ottobre del 2019, sarebbe passato ripetutamente con la macchina davanti al posto di lavoro della donna; tanto da essere condannato in primo grado, lo scorso aprile, a 9 mesi per violazione della misura di divieto di avvicinamento. Si tratta in entrambi i casi di sentenze di primo grado, dunque ancora teoricamente impugnabili in appello. Dal canto suo, il legale della vittima ha espresso soddisfazione. “E’ un caso in cui è stato pienamente applicato il codice rosso e il sistema giudiziario ha funzionato perfettamente, sin dalla denuncia presentata al Commissariato di Leonforte – afferma l’avvocato Maenza – abbiamo riscontrato un organo investigativo attento, una procura solerte e adesso un giudice che ha emesso una sentenza di condanna rigorosa ma, a nostro avviso, ineccepibile”.