ViviEnna. Le foto di Luigi Nicotra, tra arte e terapia

Le foto di Luigi Nicotra, tra arte e terapia

di Massimo Greco


 What Women Want – Quello che le donne vogliono – è un film degli anni 2000 in cui Mel Gibson, contagiato da uno strano incantesimo, riesce a leggere il pensiero delle donne e, di conseguenza a scoprire “ciò che vogliono”. Ribaltando l’incantesimo sul terreno dell’informazione, abbiamo monitorato le visualizzazioni che ricevono alcune categorie di informazioni diramate in rete dalla nostra testata giornalistica. Bene, al netto di alcune pubblicazioni, le cui visualizzazioni hanno subito un anomalo effetto moltiplicatore verosimilmente dovuto all’incrocio di sconosciuti algoritmi dei motori di ricerca, la preferenza di “ciò che vogliono” i nostri lettori ricade, ictu oculi, nelle rappresentazioni fotografiche del nostro collaboratore Luigi Nicotra, capace di ottenere oltre 50 mila visualizzazioni nel solo profilo di facebook per avere pubblicato la foto di una nota “viuzza” ennese coperta dalla neve caduta nei giorni scorsi. E poichè non è affatto una concomitanza, visto che con questi numeri da competizione elettorale ci siamo ormai abituati a convivere, con buona pace dei cronisti e degli editorialisti che quotidianamente faticano per trovare informazioni “di prima mano” da offrire alla comunità, il dato merita una seria riflessione. Attraverso la fotografia, Luigi cerca infatti d’interpretare il destino di Enna, mai come oggi “città fragile” nella metamorfosi da pandemia, attraverso il suo spazio di rappresentazione nella verticalità e nell’orizzontalità. Le foto di Luigi aiutano a ricordare il futuro che vogliamo, a non perdere la propria ombra e l’identità della nostra comunità. Ma se questa è la vision, che evidentemente caratterizza il DNA del personaggio, è attraverso l’applicazione della sua mission che si riesce a scoprire “ciò che vogliono” i lettori di ViviEnna e che trovano, evidentemente, nelle fotografie periodicamente pubblicate. Luigi, nel fermare in un solo istante fotografico sia il tempo che lo spazio, riesce a trasmettere, in unica miscela, “semplicità”, “serenità”, “bellezza”, “pace”, “riflessione”, “tradizione”, “natura” e “curiosità”.

Ingredienti in grado di stimolare i cinque sensi senza impegnare troppo le sinapsi. Ecco, è proprio quest’ultima caratteristica quella che verosimilmente colpisce il navigante della rete, che preferisce l’approdo sicuro fornito da Luigi per gustarsi un attimo di relax. Anche una sola sbirciata appare terapeutica per coloro, che sempre più numerosi, manifestano chiari segnali d’insofferenza verso quel bombardamento mediatico che richiede gravosi impegni selettivi. Da questo punto di vista, al curioso Luigi, su cui grava una responsabilità che verosimilmente pensava di non avere, vanno le congratulazioni nostre e di quelle migliaia di persone che, nel silenzio del proprio smanettare, ne apprezzano il suo delicato talento.