La vicenda dell’ospedale di Nicosia è lo specchio del disagio di chi vive nelle aree interne

Il bacino di utenza dell’ospedale di Nicosia coincide con una tipica area interna della Sicilia ricadente tra i Nebrodi e le Madonie. I confini di quest’area interna a cavallo di tre province (Pa, Me e En) non coincidono i confini provinciali della regolazione istituzionale. Gli utenti dell’ospedale di Nicosia non solo i cittadini di Nicosia, Cerami, Gagliano Castelferrato, Sperlinga e Troina. Ci sono anche i cittadini dei comuni di Gangi e Capizzi, rispettivamente, ricadenti nelle Città Metropolitane di Palermo e Messina. Di questa dissociazione esistente tra i confini provinciali della regolazione istituzionale e i confini di un bacino d’utenza di un servizio essenziale di cittadinanza, quale il servizio sanitario, non si può non tenerne conto anche quando si devono definire i confini territoriali delle aree interne dove attuare strategie di sviluppo economico e sociale. Il bacino di utenza dell’ospedale di Nicosia, di 40 mila abitanti circa, è anche una tipica area interna della Sicilia in via di spopolamento per cause diverse. Tra queste c’è certamente il divario esistente nei livelli di assistenza sanitaria tra le aree interne e aree urbane poli di servizi. Un divario che non può essere colmato, se l’ospedale di Nicosia dispone di due cardiologi, sui 12 previsti dalla pianata organica. La questione delle arre interne non è solo una questione di sviluppo economico. E’ anche una questione di tutela di diritti fondamentali di cittadinanza che devono essere garantiti a tutti i cittadini indipendentemente dal luogo dove vivono. Se si vuole arrestare il declino demografico di quest’area interna della Sicilia, bisogna garantire a quanti ancora ci vivono lo stesso livello di servizi di servizi garantito a quelli che vivono nelle aree urbane. Gli abitanti di questi comuni e i loro rappresentati istituzionali, in primo luogo i sindaci, devono rivendicare il pieno rispetto dell’articolo 117 della Costituzione Repubblicana dove sta scritto che “gli stessi livelli di prestazione concernenti di diritti civili e sociali devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”. Tra questi diritti c’è anche il diritto dei cittadini delle aree interne di avere ospedali dotati di risorse economiche ed umane in misura tale da garantire servizi sanitari di qualità. Sotto quest’aspetto la vicenda dell’ospedale di Nicosia è lo specchio dello stato di cose esistente nelle aree interne. Di questo, è bene che ne siano consapevoli sindaci e le varie associazioni locali di cittadini.
Silvano Privitera