Gagliano C.to. L’ultimo centenario gaglianese se n’è andato

Gagliano. Dopo aver festeggiato i suoi cento anni, il signor Pietro Grippaldi si è spento tra l’affetto dei suoi cari. Era passata solo una settimana da quel giorno di festa, il 12 gennaio scorso, in cui l’amministrazione comunale lo aveva omaggiato per il magnifico traguardo raggiunto. Era l’uomo più anziano di Gagliano, il terzultimo dei combattenti della Seconda Guerra mondiale rimasto in vita. Da un po’ di tempo stava male, ma era ancora lucidissimo. L’11 dicembre scorso aveva perso il figlio primogenito, Salvatore, ma di questo grave lutto non era stato informato; un presentimento, però, lo aveva forse attraversato, per questo probabilmente piangeva spesso negli ultimi tempi. Oltre al figlio Salvatore, c’è il secondogenito, Carmelo, ci sono i cinque nipoti e quattro pronipoti. Delle problematiche di salute avevano reso necessario il suo ricovero in ospedale, dove era rimasto per qualche giorno insieme alla moglie Giuseppa Di Cataldo, ottantotto anni, anche lei ricoverata nel letto accanto al suo. Hanno condiviso sessantotto anni di vita insieme, sempre l’uno accanto all’altra, fino alla fine, persino in ospedale, ancora insieme. Quando il signor Pietro, che aveva contratto il covid-19, è spirato, la moglie non si è accorta di nulla, non sa ancora che il marito non c’è più. Lui aveva lavorato tanto nella vita, era proprietario terriero e allevatore. Amava lavorare e questa era l’unica cosa che gli mancava della sua giovinezza. Quest’ultima era stata molto burrascosa, in quanto prigioniero di guerra in Grecia e Germania, liberato poi dagli americani.
Anche l’ultimo centenario gaglianese se n’è andato e con lui un pezzo di storia.
Valentina La Ferrera