Leonforte – Agira, droga: blitz della polizia, 16 arresti su richiesta DDA di Caltanissetta – I nomi degli arrestati, anche una nigeriana di 20 anni
Enna-Cronaca - 03/02/2022
Questa mattina la Polizia di Stato di Enna, nel corso delle indagini preliminari, ha eseguito due distinte ordinanze di applicazione di misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Caltanissetta su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia presso la locale Procura della Repubblica: a dieci indagati è stata applicata la misura cautelare detentiva in carcere e ad altri sei quella degli arresti domiciliari.
I Provvedimenti restrittivi citati riguardano due presunti gruppi criminali collegati tra loro, in relazione ai quali il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di cui agli artt. 73 e 74 del T.U. Stupefacenti con riferimento a sostanze del tipo della cocaina e della marijuana.
Secondo la ricostruzione operata nella prima delle due ordinanze, gli indagati avrebbero fatto parte di un gruppo operante in Leonforte (territorio ove è tradizionalmente radicata un ‘articolazione di “Cosa Nostra“), nel settore del traffico di stupefacenti, che avrebbe fatto capo a due fratelli, che si sarebbero avvalsi della stabile collaborazione di altri soggetti, che, a loro volta si sarebbero occupati della cessione al dettaglio. II GIP ha altresì ritenuto che vi fossero gravi indizi del fatto che l’associazione avesse destinato parte dei proventi della cessione al mantenimento in carcere di affiliati a “Cosa nostra” di Leonforte.
Nel corso delle indagini, e segnatamente nell’agosto 2019, a seguito di perquisizione operata in un terreno ritenuto nella disponibilità dei vertici del sodalizio, sono state rinvenute armi poi sottoposte a sequestro. Secondo la ricostruzione operata nella seconda ordinanza, gli indagati avrebbero fatto parte di un’associazione operante nel settore degli stupefacenti, in territorio di Agira. Il gruppo avrebbe fatto capo ad un uomo del posto, già condannato per reati inerenti agli stupefacenti, che, coadiuvato, secondo il quadro indiziario, dal figlio e dal cognato avrebbe immesso nel locale mercato, sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana.
I tre soggetti, in relazione ai quali sono stati ritenuti gravi indizi di colpevolezza del reato di cui all’articolo 74 TU stupefacenti sono stati condotti in carcere, mentre nei confronti di altri sei indagati ritenuti gravemente indiziati del reato di cui all’art.73 TU stupefacenti è stata applicata la misura degli arresti domiciliari. II GIP ha altresì ritenuto che sussistessero gravi indizi del fatto che i vertici delle due associazioni stessero contrattando tra loro un “partneriato operativo” volta a garantirsi il monopolio del traffico di stupefacenti nei territori di riferimento.
Le ordinanze di custodia in carcere hanno raggiunto Salvatore e Domenico Virzì, Angelo Algeri, Antonino Arpidone, Salvatore Savio Lombardo, Antony Barberi e Massimiliano Di Franco che avrebbero operato con i Virzi, mentre per il gruppo operativo ad Agira oltre ai Cuccia, l’ordinanza in carcere ha raggiunto Carmelo Privitera di Catania. agli arresti domiciliari, la ventenne nigeriana che vive ad Agira, Tracy Akinsowa, gli agirini Giuseppe Palmisano, Alessandro Scinardo Tabernacolo e Angelo Suriano, Giovanni Valenti di Leonforte e Michele Mannuccia di Catania.
Ai cinque indagati di Leonforte è contestata l’aggravante di avere destinato parte dei proventi dello spaccio al mantenimento di Gaetano Cocuzza, estraneo a questa indagine, in carcere per associazione di stampo mafioso. I due gruppi avrebbero operato in accordo per garantirsi il monopolio della vendita di stupefacenti nei rispettivi Comuni.